5 idee di business da avviare all’università

Di
Tiziana Tripepi
31 Ottobre 2012

Per poter iniziare a sviluppare il proprio spirito di imprenditorialità, non è necessario aspettare di aver finito gli studi. Spesso, infatti, e questo riguarda una grossa percentuale di studenti universitari, a causa delle tasse sempre più alte, i giovani devono fare i salti mortali per potersi permettere il diritto allo studio. Un diritto che dovrebbe essere tutelato dallo Stato ma che, in realtà, è ormai diventato un investimento economico.

A questo proposito, oggi, vi vogliamo proporre alcune idee di business da sviluppare se siete studenti universitari desiderosi di avere un gruzzoletto da parte, giovani e, perché no, anche meno giovani. Questi suggerimenti possono andar bene anche se decidete di sbarcare il lunario, impegnandovi in un lavoro part-time.

Vediamo insieme queste 5 veloci idee di business.

Immortala le frasi su una t-shirt

Sul nostro giornale abbiamo più volte parlato della possibilità di aprire un business stampando t-shirt. È un’opportunità concreta, da prendere in considerazione, soprattutto in un ambiente giovanile come quello universitario.

Può succedere, ad esempio, che si vengano a creare dei tormentoni ricorrenti, frasi particolari dette da alcuni docenti, battute divertenti, filastrocche scaramantiche da scrivere sulla maglietta da portare prima dell’esame.

Guardatevi intorno, avete infinite possibilità da cui prendere spunto.

Per approfondire l’argomento e capire come avviare la tua attività, potete leggere qui il nostro articolo.

Impugna la tastiera

Avete una passione sconsiderata per la scrittura? Ottimo, avete una grossa opportunità tra le mani che potete sfruttare a vostro vantaggio.

Sul web, infatti, esistono diverse piattaforme che, dietro compenso, ingaggiano i freelance per scrivere dei pezzi su commissione. Per info: www.melascrivi.com, www.scribox.it, www.greatcontent.it. Non fatturerete tantissimo all’inizio ma, crescendo, potrete farvi conoscere e ottenere “pezzi” più complessi che, in proporzione, saranno retribuiti maggiormente.

Altrimenti, potete sempre pensare di aprire un vostro blog. Sulla nostra rivista, infatti, abbiamo parlato di chi, con questo mestiere, è diventato ricco. Per approfondire, leggete qui.

Tra libri e sandwich

Quante volte, andando all’università, siete rimasti fuori a pranzo? E quante volte non avete trovato qualcosa che vi soddisfacesse?

Bene, come si suol dire “necessità fa virtù”: perché non proponete voi ai vostri amici qualcosa di succulento da mangiare, inventandovi una bancarella che vende cibo da asporto? Chi meglio di voi conosce le preferenze culinarie della vostra generazione? (D’altra parte, sono tutti colleghi, no?).

Certo, questo business non è di sicuro il più semplice da avviare tra quelli proposti, ma, se ci riflettete bene, una buona posizione e una buona offerta di prodotti che possono piacere al vostro target, potrebbero essere una scelta vincente.

Di seguito, inseriamo alcuni link utili, interni al nostro sito, che possono darvi un’idea di come avviare questa attività. Per saperne di più sull’idea stessa e sulla somministrazione di bevande e alimenti, leggete qui e qui.

Attenzione però: per farlo, avete bisogno di alcuni permessi, da quello dell’occupazione del suolo comunale, da richiedere al comune in cui decidete esercitare, alla licenza di vendita, fino ad arrivare alla licenza di somministrazione di bevande e alimenti.

Tra i costi, naturalmente, dovete inserire il carrello portavivande, le licenze e il cibo che andrete a preparare e vendere.

La cosmesi da portare in borsa

L’ambiente universitario è un ambiente sociale, dove si stringono amicizie, si condividono disavventure, si conoscono tantissime persone. E più persone conosci, più hai la possibilità di guadagnare.

Come forse già saprete, esistono molte aziende, tra le più famose la Avon e la Yves Rocher, che propongono alle loro clienti di diventare rappresentanti dei loro prodotti.

In genere, è molto semplice entrare a far parte del team di vendita diretta di cosmetici. Basta andare sulla pagina web del brand che avete scelto, compilare l’apposito form e seguire le indicazioni che, tramite mail, vi verranno fornite dall’azienda.

Può capitare che l’azienda decida di farvi affiancare da un rappresentante di zona che vi fornirà il materiale necessario per iniziare. I profitti dipendono dal numero di prodotti venduti e, ovviamente, quante più persone conoscete, tanto più alti saranno i vostri guadagni. La stessa cosa vale per le vostre doti comunicative: quante più persone sarete capaci di coinvolgere, maggiori saranno i clienti che riuscirete a fidelizzare.

Non pensate che sia facile, c’è molto da faticare per ottenere dei buoni risultati, ma, di sicuro, è una buona opportunità di guadagno part-time.

Per info: www.avon.it; www.yves-rocher.com/it

Un tutor personale

Se siete quasi alla fine del vostro percorso di studi, state per laurearvi e avete svolto una brillante carriera universitaria, potreste prendere in considerazione l’opportunità di dare, dietro pagamento, delle ripetizioni a chi ha bisogno di qualche dritta in più per essere promosso.

Lasciate qualche volantino per farvi pubblicità, spargete la voce e vedrete che, se siete veramente bravi e capaci di trasmettere agli altri il vostro sapere, potrete avviare un vero e proprio business.

Attenti però, fate in modo che la vostra attività sia legale. Che voi facciate ripetizioni a un collega universitario, o a un ragazzino delle scuole superiori, rilasciate sempre una ricevuta della vostra attività.

La normativa prevede il rilascio di una ricevuta fiscale come “prestazione occasionale”, prevista fino al raggiungimento di un reddito annuo di 5 mila euro. Un limite necessario per iscriversi all’Inps presso la Gestione Separata, nella forma di Lavoratori Autonomi Occasionali.

Prima di iniziare la vostra attività, prendete comunque in considerazione la possibilità di contattare un commercialista che vi spieghi, passo dopo passo, quali sono gli obblighi da svolgere per fare il vostro lavoro part-time nel modo più legale possibile.

Informatevi: spesso, gli enti regionali per il diritto allo studio indicono dei bandi che permettono agli studenti di svolgere altri lavoretti part-time all’interno delle strutture, come il servizio di tutorato nei confronti di soggetti portatori di handicap iscritti all’università, o di supporto ai vari dipartimenti.

 

Vi è piaciuto il nostro articolo? Conoscete altri modi per guadagnare ed allenare il vostro spirito imprenditoriale mentre state ancora studiando? Condividete con noi la vostra esperienza.

Giuseppina Ocello

(Fonte Foto: Untente Flickr CollegeDegrees360)

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