“Ciao, ho un cancro in testa”

Di
Redazione Millionaire
13 Settembre 2012

Paura è una delle tre parole chiave per capire la storia di Salvatore Iaconesi, e la utilizzeremo molto da qui alla fine.  La paura che ti fa rinchiudere in te stesso. Lo stesso sentimento che rischia di bloccarti e escluderti dal mondo.

Hello! I’ve a brain cancer (Ciao, ho un cancro al cervello).

Inizia così con queste parole, il  video messaggio dell’artista e blogger, Salvatore Iaconesi.

Senza fronzoli, senza premessa, Salvatore ci porta nel suo mondo. Nel suo dramma, chiamando le cose con il loro nome.

Non parla di male incurabile. Né tantomeno di brutta malattia.

Non usa cioè i tanti sinonimi che gli uomini si sono inventati per allontanare dal linguaggio le loro paure.

 A beautiful mind (Una mentre brillante)

Salvatore è tante cose. Esperto di tecnologia, artista. Docente alla Sapienza alla facoltà di Architettura.  Nel suo cv vanta collaborazioni con aziende di primissimo piano in tante parti del mondo.

Una mente brillante, non c’è che dire.  E un raro comunicatore

Nel video racconta la sua scelta all’indomani della scoperta del cancro.

 

Ieri sono andato a ritirare la mia cartella clinica digitale: devo farla vedere a molti dottori. Purtroppo era in formato chiuso, quindi, non potevo aprirla né con il mio computer, né potevo mandarla in quel formato a tutti coloro che avrebbero potuto salvarmi la vita. L’ho craccata. L’ho aperta e ho trasformato i suoi contenuti in formati aperti, in modo da poterli condividere con tutti”.

 Il coraggio di condividere

Cosa diciamo ad un amico che ha un problema? “Apriti, Parlane. Vedrai che ti sentirai meglio.”

Ognuno di noi sa come è difficile farlo. Specialmente quando si vivono dei drammi destinati a lasciare traccia in noi per molto tempo.

Ci vuole coraggio.

E coraggio è la seconda parola chiave per capire la storia di Salvatore.

Ce ne vuole molto per mettersi davanti ad una telecamera e esporre davanti a tutti le nostre fragilità.

Nudi davanti al mondo.

Salvatore lo ha fatto condividendo con tutti le sue cartelli cliniche. Puoi cliccare qui  per visionarle.

Lo ha fatto perché ha speranza.

E perché, malgrado tutto, ha fiducia. Fiducia che qualcuno da qualsiasi parte del mondo possa salvarlo. Fiducia negli altri.

E fiducia è la terza e ultima parola chiave per capire la sua storia.

 “La mia cura siete voi”

Solo oggi sono già riuscito a condividere i dati sul mio stato di salute (sul mio tumore al cervello) con 3 dottori. 2 mi hanno già risposto. Progressivamente, renderò disponibili tutte le risposte che riceverò, sempre in formati aperti, così che chiunque abbia il mio male possa beneficiare delle soluzioni che ho trovato”

Cura è una parola che vuol dire tante cose. Alcune ce le ricorda Salvatore nel suo intervento. Cura può riguardare il corpo, l’anima. Si può curare una persona con medicine. La si può curare con un’operazione chirurgica.

Ma si può anche può curare rendendola partecipe della tua vita.

Non lasciandola sola.

Prendete le informazioni sul mio male, se ne avete voglia, e datemi una CURA: fateci un video, un’opera d’arte, una mappa, un testo, una poesia, un gioco, oppure provate a capire come risolvere il mio problema di salute. Create la vostra CURA usando i contenuti che trovate qui in questo sito, e inviatela ainfo@artisopensource.net”
.

In attesa che Salvatore trovi la sua cura, siamo guariti noi.

Questo il miracolo del suo video.

Guariti dal senso di vuoto che a volte ci pervade quando siamo soli, guariti dal sentimento di diffidenza che proviamo verso gli altri esseri umani. 

Guariti raccontando la nostra storia.

Perché il mondo può capirci e aiutarci.

In fondo.

Giancarlo Donadio

 

 

 

 

 

 

 

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