Ventilatori e phon che diventano lampade. Valigie e insegne stradali che si trasformano in tavolini. Tubetti di dentifricio in portamonete. So.ready a Nola, vicino Napoli, è un eco laboratorio dove vecchi oggetti acquistano una nuova vita:
Dipingiamo, decoriamo, rivoluzioniamo. Diamo una seconda destinazione d’uso a cose che, altrimenti, finirebbero in discarica» spiega a Millionaire, Grazia Bosco, 32enne restauratrice, laureata in conservazione dei beni culturali.
Suo socio nell’iniziativa è Rino Manganelli, 37 anni, architetto:
Tutto è iniziato per gioco con borse fatte con manifesti pubblicitari in pvc. Da lì siamo passati agli accessori e ai complementi d’arredo».
Hanno aperto So.ready (che nei suoni riproduce la parola “sorridi”) da qualche mese e iniziato a promuovere le loro creazioni su Etsy.
Siamo partiti con un piccolo budget, investendo i nostri risparmi. Non avendo grosse cifre a disposizione, ci appoggiamo ad altre piattaforme con buoni risultati. Oggi abbiamo clienti negli Emirati Arabi, in Irlanda, Cina, Gran Bretagna, India, Stati Uniti…».
Il materiale che fa da base alle loro eco creazioni lo trovano ai mercatini di antiquariato, alle isole ecologiche, o è frutto di donazioni:
Molti vengono in laboratorio e ci portano vecchi oggetti da riutilizzare. Noi partiamo da lì, dall’oggetto che è la nostra base di ispirazione. Poi si passa alla fase di progettazione e di studio e al lavoro artigianale. Siamo designer, ma anche falegnami, elettricisti, pittori. Non abbiamo paura di sporcarci le mani».
Le loro creazioni vanno dai 60 ai 400 euro. Il pubblico a cui si rivolgono è composto prevalentemente da persone dai 35 ai 40 anni che amano lo stile e vogliono pezzi unici per arredare la loro casa:
Puntiamo a persone che condividono un po’ la nostra filosofia. Oltre al messaggio ecologico, c’è l’idea di combattere l’omologazione e proporre un artigianato fatto di pezzi unici».
Che consigli date a chi come voi vuole avviare un “eco laboratorio”?
Non iniziare spendendo grosse cifre e partire producendo subito i primi oggetti da mostrare. Prima fai vedere quello che sai fare e poi cerchi soldi. Un confronto rapido con il mercato è necessario. Poi tener conto anche di altre forme di finanziamento: il crowdfunding rappresenta nel campo della creatività una bella sfida da provare. Infine, lanciarsi. Se pensi di avere talento, devi metterlo a servizio degli altri, malgrado tutte le complicazioni che ci sono nel mercato attuale. Ma devi provarci e poi fare un bilancio obiettivo dei risultati».
INFO: https://www.etsy.com/shop/soreadylab
Giancarlo Donadio