Come convincere un investitore a farti finanziare

Di
8 Aprile 2014

Tattiche per sedurre un investitore e farti finanziare (ne parliamo nel numero di Millionaire in edicola, l’hai letto?). Anche sull’online riprendiamo l’argomento facendo quattro chiacchiere con un esperto: Nino Lo Iacono, siciliano, 31 anni, cofondatore e Ceo di Wib, startup che ha ottenuto recentemente un investimento di 750mila euro da privati e due fondi Vertis Venture e RedSeed Venture:

«Abbiamo lavorato nove mesi per ottenere il finanziamento, bussando a tante porte senza arrenderci. I soldi sembravano non arrivare mai» spiega Nino a Millionaire.

Cos’è Wib? Acronimo di “warehouse in a box”, “un intero negozio in una scatola”, è un’idea che punta a rivoluzionare il mondo delle vending machine: non più solo distributori di snack e bevande, con la tecnologia ideata dalla startup, le macchine automatiche consentono lo stoccaggio e la distribuzione di una varietà di prodotti (generi alimentari, vino, abbigliamento, parafarmaci ecc.).

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Il cliente compra tramite un’app apposita, riempie il carrello di tutto ciò di cui ha bisogno, paga e ottiene un codice per ritirare la spesa al punto Wib più vicino aperto 24h su 24, ottimizzando così il suo tempo:

«L’idea è nata da una chiacchierata davanti al distributore del caffè. Il settore della distribuzione automatica è molto forte, ma limitato a un tipo determinato di distribuzione. Allora abbiamo avuto l’idea di creare qualcosa che allargasse le varietà di acquisto e connettesse il vending all’e-commerce».

Oggi Wib è in trattativa con Ipercoop, sta allargando il team e punta a proporsi al mercato internazionale: è tra le startup ospitate al Collision Tech Conference di Las Vegas, vetrina per le più interessanti neoimprese tech del panorama mondiale.

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Come siete riusciti a convincere gli investitori a puntare su di voi?

Abbiamo scelto, innanzitutto, un settore storico, quello della distribuzione automatica, che il mondo della finanza guarda sempre con attenzione. Abbiamo fatto leva sull’aspetto innovativo dell’idea, che rappresenta un salto generazionale rispetto a quello che oggi presenta il mercato. E infine, sulla credibilità che abbiamo ottenuto grazie ai buoni risultati in competizioni internazionali (come la Intel Business Challenge, ndr). Riassumendo, scelta di un settore che funziona, innovazione dell’idea e buona accoglienza dall’ecosistema delle startup».

Su quale punti di forza bisogna puntare per riuscire a farsi finanziare?

Nell’ambito hi-tech come il nostro, direi che è importante che l’idea sia stata brevettata, innanzitutto. Che sia in grado di risolvere un problema sentito, un’esigenza reale sul mercato. Che sappia, infine, differenziarsi da altre soluzioni simili. Date queste condizioni, riesci se sei in grado di dimostrare il vantaggio che la tua startup ha rispetto a competitor attuali o futuri. E poi c’è il team su cui puntare, deve essere completo con una varietà di competenze (da quelle tecniche a quelle del marketing…)».

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Consigli a chi cerca un investitore? Cose da fare e da non fare?

Innanzitutto, una volta che hai avuto un’idea buona, devi rafforzare il team con le competenze giuste. Noi eravamo carenti in ambito retail e abbiamo fatto un salto di qualità quando è entrato in squadra un esperto del settore. Lavorare per trovare un modello di business convincente. Cose da non fare? Mai arrendersi se pensi di avere le carte in regola per riuscire. A volte c’è da aspettare tanto per avere risultati positivi. Ci vuole pazienza, in questi casi».

INFO: http://www.wibmachines.com/

Giancarlo Donadio

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