Un dispositivo per ritrovare oggetti smarriti: li localizzi su un App e sai dove si trovano chiavi, borsa, portafogli, macchina…). Si chiama Filo la startup guidata da Giorgio Sadolfo, 32enne ingegnere informatico, consulente per aziende hi-tech. Nata a InnovAction Lab (programma di accelerazione ideato da Augusto Coppola, ndr) ha ricevuto 500mila euro di finanziamento, venduto decine di migliaia di pezzi e presentato il prodotto all’ultimo Ces di Las Vegas, la più importante fiera di tecnologia al mondo.
L’idea a InnovAction Lab. Sposato con due figli, Giorgio lavora come consulente per aziende come Microsoft e Google e organizza alcune delle principali conferenze di tecnologia italiane. Un giorno vede un banner su Facebook su un percorso di accelerazione (InnovAction Lab). Ha un po’ di idee in testa e decide di mettersi in gioco: «Lì si è formato il team e confrontandoci ci è venuta l’idea. Siamo partiti dalle basi. Ci siamo chiesti come la gente perde oggetti e cosa. Per capirlo abbiamo fatto sondaggi e interviste» racconta Giorgio a Millionaire.
La sfida: produrre un hardware in 5 mesi. Fare un hardware è una bella sfida per una startup. I costi sono più alti, gli investitori lo sanno e spesso rinunciano a metterci i soldi: «Dopo InnovAction Lab siamo entrati in Luiss Enlabs (60mila euro, di cui 30mila in contanti e 30mila in servizi). Con i soldi siamo andati da un produttore per i primi 2mila pezzi: “Sono pochi i soldi, ci ha detto”. Allora abbiamo investito di tasca nostra, dopotutto era un nostro prodotto e dovevamo crederci. Poi abbiamo aperto un sito e-commerce e li abbiamo venduti tutti. Un risultato inatteso, non avevamo più soldi per il marketing e abbiamo lavorato molto sui social».
Come funziona Filo. È un piccolo dispositivo che si attacca all’oggetto che hai paura di perdere, come a un animale domestico. Con il bluetooth e un’App visualizzi quando ti stai avvicinando all’oggetto smarrito, lo fai suonare dall’App e ritrovi le tue cose in pochi secondi. Se non c’è bluetooth rileva l’ultima posizione del tuo oggetto. E se perdi lo smartphone? Premi il pulsante di Filo e lo recuperi. Il costo è di 29,90 (c’è un regalo per i lettori di Millionaire, leggi fino alla fine).
500mila euro e il Ces di Las Vegas. Giorgio e il team arrivano all’appuntamento con gli investitori già con delle buone metriche di vendita: «È fondamentale, ancor di più quando hai un prodotto hardware, mostrare che sei riuscito a venderlo. LVenture Group e Angel Partner Group (insieme ad altri business angel) ci hanno finanziato con 500mila euro, con i soldi abbiamo migliorato il prodotto e siamo partiti con una produzione più massiccia». Con il finanziamento devono fare una scelta: tutti i membri del team hanno posti in aziende importanti. Ma se vogliono portare avanti Filo hanno bisogno di dedicarsi completamente al business.
I buoni risultati portano altre belle notizie: Qualcomm, la multinazionale che produce i chip per Filo, invita la startup al Ces di Las Vegas per presentare il prodotto: «È stata una grande emozione e una buona visibilità in vista del lancio che faremo a breve sul mercato estero».
I consigli di Giorgio. «Non andare a cercare all’estero quello che puoi fare in Italia. Parla con le persone che possono aiutarti, chiedi consigli. Importante cercare chi ti critica, ma anche chi è disposto a sostenerti. Impara dagli errori degli altri e soprattutto non lasciarti scoraggiare. Ci hanno detto che eravamo pazzi a lasciare i nostri lavori, come molti investitori ci hanno scoraggiato dicendoci che produrre hardware in Italia è una follia. Ma non abbiamo mollato».
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INFO: filotrack.com
Giancarlo Donadio
