Crowdfunding territoriale: ecco cos’è e come funziona

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21 Maggio 2014

Giovani che danno vita a nuovi business (e a nuovi lavori) trasformando a modo loro le tendenze che vengono dal mondo (fablab, coworking, crowdfunding)…

Sono loro i protagonisti di Made in BO, evento che si terrà a Bologna alle 19 di oggi (in via Della Ghisiliera 16 E/F). Racconteranno le loro storie di successo, offrendo consigli utili a chi vuole replicarle.

Tra loro ci saranno anche cinque ragazze che Millionaire ha incontrato in anteprima. Età media 28 anni, hanno dato vita a una piattaforma di crowdfunding territoriale: in altre parole, un sito che raccoglie fondi per progetti ed idee innovative nell’ambito dell’Emilia Romagna. Si chiama Idea Ginger.

La dimensione territoriale avvicina i finanziatori ai progetti: si sentono più coinvolti e questo aumenta le possibilità di un buon esito della campagna» spiega una delle responsabili dell’iniziativa, Martina Lodi, ferrarese.

Ha incontrato le sue colleghe all’università e costruito l’idea con il loro contributo:

Alcune di noi hanno studiato e lavorato all’estero (Berlino e Irlanda, ndr) dove il crowdfunding è una realtà consolidata. Abbiamo cercato di adattarlo al territorio e di indirizzare la raccolta soprattutto verso le industrie culturali e creative, che oggi riescono difficilmente ad accedere al credito».

Il portale è nato grazie alla loro partecipazione al bando Incredibol! L’INnovazione CREativa: è lì che hanno conosciuto FareLavoro,associazione di micocredito che le ha messe in contatto con una banca dalla quale hanno ottenuto un muto di 25mila euro a tasso agevolato.

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Il modello di business è diverso dagli altri crowdfunding sul mercato: chi attiva la campagna non paga una percentuale al sito, ma compra un pacchetto di 300 euro con cui ottiene la visibilità sul portale. Può inoltre richiedere su pagamento servizi aggiuntivi (assistenza legale, realizzazione di contenuti particolari, come i video, campagne di comunicazione ad hoc).

Accompagniamo l’utente passo per passo, lo seguiamo. L’investimento iniziale aiuta anche lui perché, se mette soldi, sarà ancora più interessato a occuparsi della sua campagna. Molti pensano che il crowfunding sia una passeggiata. Ma non è così. Bisogna impegnarsi molto e usarlo per testare subito la validità di un prodotto o servizio sul mercato».

Online da meno di un anno, Idea Ginger ha finanziato 14 progetti, di cui il 50% ha avuto esito positivo. Ha raccolto 90mila euro, soldi di 3mila sostenitori. Con un contributo anche a cause sociali come la ristrutturazione del portico più lungo al mondo, quello di San Luca.

Quali sono i settori innovativi in cui investire e come “lanciarsi” oggi?

Il campo biomedicale e il food lasciano spazi aperti a chi vuole fare innovazione. Poi se avessi soldi da investire, punterei sul mondo degli artigiani digitali, i cosiddetti maker, capaci di unire la tradizione con le più moderne tecnologie. Come lanciarsi? Se hai un’idea che vale e vuoi provare, devi partire da un’analisi di ciò che ti manca per realizzarla e coinvolgere persone che possano riempire quei vuoti. Le trovi partecipando a fiere e competizioni del settore. Il confronto poi è tutto: abbiamo cambiato ben 12 business plan prima di arrivare a quello conclusivo. Lo abbiamo fatto perché abbiamo ascoltato i consigli di altri startupper che ci hanno aiutato a capire qual era la nostra direzione. E infine direi parlare, comunicare la propria idea. Non avere paura che altri la rubino. In fondo, pubblicandola su Internet, anche in una versione beta, avrai la sicurezza che tutti vedranno in te il pioniere di quel business. La Rete garantisce questa forma di trasparenza».

INFO: http://www.ideaginger.it/

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Giancarlo Donadio

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