E io mi faccio una radio online

Di
Redazione Millionaire
22 Agosto 2012

Per raccontare, per sviluppare il proprio business, per motivare. Online c’è una piattaforma che permette a tutti  di farsi una radio in modo semplice e gratuito. Basta un microfono

Avete sempre sognato di condurre una trasmissione radiofonica? Vi sentite brillanti e spigliati? Pensate che un canale radio vi aiuterebbe a sviluppare il vostro business o far crescere le vostre vendite? Allora state leggendo l’articolo giusto. Non solo: ci sono buone notizie per voi.

Se in passato realizzare una radio era complesso, costoso e proibitivo per i più, ora grazie al Web è molto più facile.

Online esistono varie piattaforme che permettono di realizzare un proprio canale personalizzato, con cui comunicare a un pubblico vastissimo, grazie alla Rete e ai social network. Fra gli altri, è sulla cresta dell’onda Spreaker, una startup partita nel 2010, che ha già raccolto un milione di finanziamenti e sta ora sbarcando in Usa.

«Rispetto alle altre piattaforme che consentono di creare podcast, il nostro plus è la possibilità che offriamo agli utenti di andare in diretta. Basta un collegamento wireless, anche con iPhone e Android, per creare contenuti audio in tempo reale e condividerli immediatamente anche grazie a Facebook e Twitter» spiega Tonia Maffeo, community manager di Spreaker.

Una formula che, tra le altre cose, consente di rivoluzionare il mondo del giornalismo, permettendo a tutti di raccontare in diretta fatti di cui si è protagonisti (pensiamo alle recenti alluvioni di Genova e Messina).

Trova clienti, promuoviti, ottieni credibilità

Se finora sul Web si sono moltiplicate le iniziative pensate per dare visibilità a immagini e testi, ora è il momento dell’audio. Un canale di comunicazione in più, che si presta a obiettivi diversi, anche nel campo del business: trovare clienti, fare self marketing, ottenere maggiore credibilità, avere un canale in più per divulgare i propri contenuti.

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  • Ma come si realizza la propria web radio? «È semplice – assicura Tonia Maffeo – Spreaker mette a disposizione una vera e propria piattaforma di mixaggio. Basta registrarsi al sito (www.spreaker.com) per essere operativi e in grado di trasmettere in diretta o registrare podcast che gli utenti possono scegliere di ascoltare quando vogliono».
  • E la dotazione tecnologica? «In teoria, non serve nulla. Se però l’obiettivo è quello di effettuare una trasmissione professionale, io consiglio di dotarsi di un buon microfono (se ne trovano anche a 40 euro): non c’è niente di peggio di una voce lontana e gracchiante» spiega Claudio Cutrone, ideatore di Immobilradio.
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Gratis o a pagamento

A questo punto, occorre avere chiaro che cosa si vuole comunicare, a chi e perché. Spreaker offre gratuitamente (formula basic) la possibilità di trasmettere sessioni live fino a 30 minuti l’una (ma se ne possono realizzare quante se ne vogliono) e un’ora in libreria (spazio in cui caricare interviste, jingle e musica per il programma).

Il pacchetto comprende: chiamate Skype con gli ascoltatori, streaming in diretta su qualsiasi sito, condivisione su qualsiasi social network, live chat con gli ascoltatori.

Un altro vantaggio è che Spreaker mette a disposizione una gran quantità di musica utilizzabile liberamente e gratuitamente.

«Esistono poi formule a pagamento: la Gold a 14,90 euro al mese (tre ore di registrazioni live e 60 ore in libreria) e la Platinum a 39,90 euro al mese (cinque ore di registrazione e 60 in libreria). Attualmente, il 99% dei nostri utenti non paga e così la principale fonte di ricavi deriva dagli spot geolocalizzati che inseriamo ogni 20 minuti di trasmissione. Solo gli utenti Platinum sono esentati dall’interruzione pubblicitaria» precisa Maffeo.

Realizza una scaletta

Chiariti gli obiettivi, si deve passare alla realizzazione di una scaletta della trasmissione, evidenziando l’alternarsi di conduzione, musica, interviste.

Ma come si impara? Ascoltando tanta radio “professionale”, facendo molte prove e leggendo testi ad hoc (si consiglia: L’ABC del giornalismo radiofonico, di P. Chantler e P. Stewart, Dino Audino, 16 euro).

È fondamentale dichiarare al “pubblico” che cosa si sta facendo. Se è una prova, ditelo, senza sparare troppo in alto: finché non avete le idee chiare e le competenze giuste, la vostra non è una web radio, ma un semplice contenitore di file» puntualizza Cutrone.

La parola al  fondatore di Spreaker

Volevo un lavoro particolare, l’ho inventato

Francesco Baschieri, 34 anni, ha cominciato come dipendente di una multinazionale, in seguito ha cambiato vari posti. Poi, siccome il lavoro che voleva lui non esisteva, se lo è inventato. E ha fondato la sua azienda. Insieme ad altri tre, nel marzo 2010, ha dato il via a Spreaker.

Quando ha capito che Spreaker poteva essere un’idea rivoluzionaria?

Quando credi in qualcosa, pensi sempre che la tua idea sia rivoluzionaria. Poi cominci a parlarne in giro, saltano fuori i primi problemi e ti rendi conto che magari non avevi analizzato a fondo tutte le possibili complicazioni. Con Spreaker ci siamo accorti che i feedback delle persone erano positivi e tanta gente ha cominciato subito a utilizzarlo.

 

Come si sta muovendo negli Usa per lanciare l’idea?

Negli Usa non bisogna vincere la diffidenza delle persone (che, anzi, sono molto curiose riguardo alle novità), ma occorre farsi strada tra tutti i messaggi di marketing che arrivano e trovare delle persone in gamba per formare un team solido. Le strategie cambiano velocemente e le persone in gamba sanno adattarsi e trovare le giuste soluzioni.

(www.spreaker.com)

Lucia Ingrosso, Millionaire 1/2012

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