Gian Luca Sghedoni di Kerakoll: «Non ti vuole nessuno? Ti assumo io»

Di
Tiziana Tripepi
9 Giugno 2016

«Do molta importanza alla ricerca dei talenti, ritengo che la grandezza di un’azienda sia direttamente proporzionale al livello delle persone. Negli ultimi 20 anni ho fatto circa 2.500 colloqui di lavoro. E da tre anni ho lanciato il progetto Kerakoll4talent (www.kerakoll4talent.com): cerco giovani under 26, senza nessuna esperienza, da assumere e formare per avviare alla carriera di manager internazionale»

 

Gian Luca Sghedoni, 47 anni, oggi alla guida della Kerakoll, la sua azienda di famiglia. Aveva 7 anni quando il padre faceva le prove di incollaggio delle piastrelle nel garage di casa. «La prima grande difficoltà è stata essere il figlio del proprietario. Tutti pensano sia un vantaggio, ma non è così. Per gli altri sei uno che è lì per diritto acquisito, che può anche permettersi di non lavorare. I primi anni ho parlato poco e ascoltato tanto. Prima di dire qualcosa dovevo capire di cosa stavo parlando. Ho dovuto dimostrare che ero lì perché me lo stavo meritando» spiega Sghedoni a Millionaire.

Lei è entrato in azienda a 22 anni: è stata una scelta forzata?

«No, è stata una scelta libera, anche per mia sorella e mio fratello. Nel 1990 mio padre ha avuto un problema di cuore e noi, senza pensarci troppo, abbiamo deciso di continuare. Da quel momento ha cominciato a guardarci con altri occhi, quelli del fondatore che deve affrontare il passaggio generazionale e verificare se i suoi figli sono all’altezza».

Come ha imparato il lavoro?

«Andando subito sul mercato a fare il venditore. Mi è servito per conoscere il prodotto, i suoi punti di forza e di debolezza, e per avere un rapporto diretto con i clienti, capire quello che pensavano dei nostri adesivi o cosa ricercavano in più. Ma soprattutto mi è servito a capire me stesso, se avevo l’attitudine per questo lavoro. Ci ho messo dieci anni. Le aziende non si ereditano, si conquistano sul campo».

Come ha iniziato suo padre?

«Sassuolo è stata per tanti anni la capitale delle piastrelle in ceramica. C’era la materia prima (l’argilla rossa, ndr) e la manodopera che veniva dalle campagne. Negli anni 60 molti contadini avevano abbandonato il lavoro nei campi per aprire la loro azienda, era il modo più facile per fare soldi. Mio padre però non voleva essere “uno dei tanti”, ma il protagonista del proprio settore: così ne ha scelto uno limitrofo, quello delle colle e degli adesivi per posare le piastrelle. Da questa idea è nata la Kerakoll».

 Lei ha trasformato un’azienda da 11 milioni di fatturato a una di 340: come ce l’ha fatta?

«Ho cercato di ascoltare il mercato, che ci chiedeva prodotti diversi da quelli della semplice posa delle ceramiche. Abbiamo fatto ricerca, curato il servizio alla clientela per differenziarci dai competitor, organizzato corsi tecnici per applicatori, cioè coloro che usano ogni giorno i prodotti».

Come si fa ad appassionarsi ai prodotti per l’edilizia?

«Il nostro è un settore tradizionale, e a prima vista sembra che sia poco creativo, ma in realtà non è così. Ogni giorno sei a contatto con ingegneri e architetti che devono costruire case. La sfida sta proprio in questo: proporre nuovi materiali, portare innovazione in un settore tradizionale. Un esempio? Abbiamo riportato nell’edilizia le pitture a base di grassello di calcio e silicati, prima utilizzate solo per i restauri. Rispetto alla pittura sintetica, quella naturale è non solo più bella ma anche più igienica e traspirante, e costa di meno».

Com’è avvenuta la svolta verso l’edilizia sostenibile?

«Nel 2000 abbiamo acquisito un’azienda italiana specializzata nella posa di parquet e linoleum. Osservando i prodotti, mi sono reso conto che il materiale più naturale del mondo, il legno, era incollato con solventi che rilasciavano nell’aria sostanze inquinanti. Ho chiesto ai laboratori di sostituire queste sostanze con l’acqua. All’inizio mi hanno detto che era impossibile, poi è stata trovata una soluzione. Oggi siamo leader mondiali per la posa a base d’acqua. Da qui è iniziato il nostro percorso verso i prodotti ecocompatibili, l’efficienza energetica e la qualità costruttiva degli edifici. Nel Green Lab, inaugurato a fine 2012, 100 ricercatori lavorano a tempo pieno su questi concetti».

GianLucaSghedoni-©-Maki-Galimberti_Luz-for-Kerakoll41

Qual è il segreto per diventare un imprenditore di successo?

«Non perdere mai di vista il “saper fare”. Questo vale per tutte le aziende: quando entri in un bar ti accorgi subito se è ben curato, se offre tante miscele di caffè, se i cornetti che trovi al mattino sono quelli prodotti in serie e distribuiti di notte a tutti i bar o hanno quel qualcosa in più. Se il barista ti chiama per nome o se tu sei un numero come gli altri clienti. Lo stesso deve valere per la tua azienda: il tuo prodotto non deve essere mai uguale a quello di un altro, devi offrire qualcosa di diverso. È quello che io chiamo cultura d’impresa».

 

Ho letto che i primi 6 mesi li trascorreranno a vendere…

«La vendita è la prima palestra per conoscere il prodotto, e per vedere se una persona ha attitudine ai rapporti interpersonali. È un passaggio obbligato, anche per diventare imprenditori, ed è quello che sia io che mio padre abbiamo attraversato».

 

 

7 focus per fare impresa secondo Gian Luca Sghedoni

1. Se hai un’attitudine coltivala

Che tu sia il fondatore della tua impresa o l’imprenditore di seconda o terza generazione, cerca di capire se sei portato per questa attività. Se hai un’attitudine coltivala, altrimenti lascia perdere.

 2. Sii determinato

“Se l’occasione non passa dalla porta, costruisci una porta”: è uno dei miei motti. Una volta che hai capito che quella è la tua strada, vai avanti e credi in te stesso.

 3. Costruisci una cultura di impresa

Non perdere mai di vista il mestiere, il “saper fare”, migliora sempre di più il tuo prodotto o servizio, non farti distrarre da altro, per esempio dalla finanza. Questo per me è cultura di impresa.

4. Innamorati del tuo prodotto

L’imprenditore è il custode della cultura di impresa, se non è innamorato lui del suo prodotto chi lo sarà?

 5. Rendilo diverso dagli altri

Oggi funzionano solo le aziende che danno qualcosa di più, che anticipano le esigenze del mercato. Se il tuo prodotto è uguale a quello del vicino che senso ha?

 6. Le scorciatoie non portano da nessuna parte

Gli errori più grandi li ho commessi quando ho voluto prendere delle scorciatoie: scegliere un prodotto dal prezzo più basso, assumere un manager della concorrenza perché era già pronto, non seguire il mio istinto per mancanza di tempo o per comodità. Queste scelte si sono rivelate sempre sbagliate. La crescita deve essere graduale, tutti i giorni sul campo.

7. Assumiti dei rischi

Se segui solo la tradizione hai già perso in partenza. Bisogna essere coraggiosi, innovare, rompere gli schemi. Il rischio è non assumersi rischi.

La storia

1968: Romano Sghedoni, ex commerciante di pitture, fonda a Sassuolo (Modena) la Kerakoll, un’azienda che produce colle e adesivi per la posa delle piastrelle. Il nome deriva da “keramikos”, che in greco significa ceramica, e “colla”.

1990: entrano in azienda i figli Fabio, Gian Luca, ed Emilia. Inizia la diversificazione nei dei materiali per l’edilizia.

2000: Gian Luca Sghedoni diventa amministratore delegato dell’azienda. Inizia la svolta verso i prodotti ecosostenibili.

2007: Premio “L’imprenditore dell’anno”, categoria innovation

2008: Premio Ernst & Young come miglior imprenditore dell’anno

2012: Inaugurazione a Sassuolo del Green Lab, il centro ricerche che raggruppa nove laboratori avanzati per lo sviluppo delle Green Technology.

2014: Sghedoni riceve dal Presidente della Repubblica il premio Leonardo Qualità Italia

Numeri

1.350 dipendenti

340 milioni: fatturato 2013 (50% all’estero).

100: Paesi in cui esporta

10 stabilimenti in Europa

12 filiali nel mondo

2 milioni: clienti

5,4%: percentuale del fatturato investita in ricerca e sviluppo

3,2% investimento in formazione

20 linee di prodotti innovativi

INFO:  www.kerakoll.com

 

logo-footer
Il mensile di business più letto.

Direttore responsabile: Federico Rivi

Editore: Millionaire.it Srl Indirizzo: Largo della Crocetta, 2 20122 Milano (MI) Italy

Partita IVA: 12498200968 – Numero iscrizione ROC: 38684

© 2024 millionaire.it.