Ci sono uomini che lasciano il segno, cambiano il mondo che li circonda, contribuiscono a costruire un futuro diverso. Così era Angelo Vassallo, pescatore di Pollica. Amatissimo dalla sua gente, fu acclamato sindaco e rimase in carica per tre mandati. Nel settembre 2010, appena rieletto per il quarto, venne ucciso a colpi di pistola. Omicidio ancora non chiarito. Ma perché qualcuno decise di uccidere Angelo Vassallo, sindaco amato da tutti?
«Da pescatore, uomo di mare, era uno spirito libero. E così rimase anche da politico. Si batteva per il rispetto del territorio e un’economia sostenibile. Non si piegava ai ricatti e ai compromessi. L’ho scoperto leggendo la biografia del fratello. Una volta sul set, ci sono arrivati anche appunti e scritti di suo pugno. La sceneggiatura era già chiusa, ma insieme al protagonista Sergio Castellitto, l’abbiamo arricchita e resa ancora più “vera”» spiega Maurizio Zaccaro, regista del film tv Il sindaco pescatore, in onda stasera su Rai 1. «Nel film è tutto autentico, dalle parole di Vassallo, ai luoghi in cui è vissuto. Abbiamo girato a Pollica, nella sua casa, addirittura sulla sua barca. Si tratta di una zona ancora bellissima, anche grazie a lui, che ha impedito speculazioni edilizie e costruzioni di ecomostri» prosegue Zaccaro.
«Rispetto dell’ambiente e legalità. Queste sono le risorse del domani, per la costruzione di una nuova felicità e di una nuova economia» diceva Vassallo. E lo dimostrò nei fatti, incrementando il turismo e portando ai suoi cittadini un nuovo benessere.
Per saperne di più: www.fondazionevassallo.it
Lucia Ingrosso
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