Mollo il lavoro e creo occhialini hi-tech per nuotatori

Di
4 Novembre 2014

Rischia tutto per un’idea. Sposato con un bambino di un anno e una moglie con un lavoro precario, Andrea Rinaldo, 33enne di Milano, ingegnere delle telecomunicazioni, lascia il suo impiego a tempo indeterminato per mettere in piedi la sua impresa: «Tutti mi davano del pazzo, ma io non volevo trascorrere tutta la vita come un topo da laboratorio» racconta a Millionaire.

Ha ideato dispositivo hi-tech che si integra in  un paio di occhialini per nuotatori: li indossi in acqua e il dispositivo registra in automatico una serie di dati: numero di vasche che percorri, tempi e qualità della nuotata, frequenza di bracciata… mentre una vocina ti fornisce in tempo reale l’andamento della tua performance sportiva. Info che puoi condividere sui social con un allenatore o con i tuoi amici: «Sono un ex nuotatore professionista e allenatore. Frequentavo una business school a Milano e come tema dovevamo ipotizzare un dispositivo tecnologico. Non riuscivo a pensare a cose complesse: mio figlio piangeva di notte e dormivo poco. Allora ho pensato a qualcosa in un campo che conoscevo meglio».

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Spronato dal suo professore che crede nell’idea, partecipa a diverse competizioni di startup e bandi (come Innovits, iniziativa no profit del Politecnico di Milano): «Ho presentato un’idea molto diversa da quella attuale. Con il loro aiuto l’ho stravolta. Le buone idee nascono solo dal confronto: è questa la lezione più importante che ho ricevuto».

Andrea forma il team, in totale cinque ingegneri, alcuni suoi amici di università ed ex colleghi di lavoro, e inizia a presentarla a testimonial e investitori:«Sono cresciuto nel mito di Massimiliano Rosolino e il mio sogno è che facesse da testimonial per il prodotto. Sono partito da Milano a Roma per incontrarlo, lui ha accettato con riserva: voleva prima provarlo. Poi l’ha fatto e ha detto sì».

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Il primo finanziatore a credere nel progetto è l’incubatore Breed Reply, che sigla un accordo per un importo di poco inferiore al milione di euro: «Sono stati convinti dal team, tutti ingegneri con competenze trasversali. E dalle caratteristiche dell’idea: un prodotto di tecnologia indossabile, un trend oggi del mercato, un’idea che colpisce una nicchia specifica di consumatori (quella dei nuotatori dilettanti e professionisti). Ma che è allargabile anche ad altri sport, in futuro».

Poi è arrivato il trionfo recente al premio Marzotto (50mila euro) ed è appena iniziata una campagna di crowdfunding su Indiegogo (in pochi giorni ha raccolto 10mila euro su un totale di 50mila, con uno sconto del 40% sul prezzo del prodotto per i donatori):

Le difficoltà ci sono nel creare un’azienda in Italia, non le nego. Problematiche burocratiche, mancanza di fondi, una cultura che spesso invita a non rischiare, a coltivare il proprio orticello… Eppure il clima sta cambiando, c’è un ecosistema pronto ad aiutarti, a sostenere le tue idee. Almeno per me è stato così. Per riuscire non devi avere paura di raccontare la tua idea, confrontarti, parlarne, essere pronto a stravolgerla. E lavorare in un team, ammettendo i tuoi limiti. Non puoi pensare di essere un’isola felice, di bastare a te stesso. Il lavoro di squadra è l’unico a darti le opportunità di farcela».

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Oggi Andrea e il team lavorano al lancio del prodotto previsto a febbraio con due versione, una da 189 euro e quella per professionisti da 299 euro.

INFO: http://www.xmetrics.it/

https://www.facebook.com/infoXmetrics

 

Giancarlo Donadio

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