Una chiavetta Usb che, inserita in un normale pc, lo trasforma in un sistema operativo semplificato per bambini dai 3 ai 10 anni. È l’idea di Stefano Tagliabue, della provincia di Milano. Laurea in Scienze informatiche alla Statale di Milano, lavora come freelance per assistenza tecnica e sviluppo siti Web. Poi l’intuizione che lo conduce a provare la strada dell’impresa: «Una maestra mi aveva chiesto un programmino da usare nelle scuole per facilitare l’apprendimento della lettura. L’ho realizzato e mi sono reso conto che c’era un campo da esplorare. Ho impiegato due anni per dare vita al mio progetto. Un intero sistema operativo a prova di bambino» racconta Stefano a Millionaire.
Per realizzare la sua idea, compra dei pc per iniziare i primi test, investe i suoi risparmi (3mila euro per le attrezzature), fonda la società e inizia a sperimentare il prodotto in un ex laboratorio di un falegname: «Mi serviva uno spazio dove far venire bambini e genitori a provare il prodotto. Trovo questo ex laboratorio e penso di affittarlo. Poi è arrivata la burocrazia, che mi ha tenuto fermo un anno per mettere a posto il locale. Ma l’attesa non ha smorzato il mio entusiasmo. Mi sono fatto aiutare da amici e parenti sugli aspetti legali e sono partito».
Da quel laboratorio nasce Freestyle Pc for Kids: «Ho pensato a una serie di programmi utili ai bambini che si avvicinano al pc per la prima volta. Si inizia da test per imparare a usare mouse e tastiera, poi c’è per i più grandi, un pacchetto word semplificato per imparare a scrivere e a fare calcoli più complessi. In futuro, ci sarà un’evoluzione e ci saranno percorsi dedicati ai bambini ipovedenti. La chiavetta si inserisce come una normale Usb su tutti i sistemi operativi. Una volta tolta il pc torna come prima».
Per promuovere la sua idea, contatta scuole elementari a cui offre la chiavetta per fare test. Online da qualche giorno ne ha vendute più di 50 (costano 20 euro, 13 euro circa la chiavetta, più le spese di spedizione): «Da imprenditore ho imparato che bisogna fare attenzione ai dettagli. Ci sono tanti vincoli a cui attenersi, specie in Italia, leggi regionali, nazionali. Bisogna farsi aiutare. Ma a volte basta poco: un amico, un familiare a cui chiedere consiglio. Se chiedi aiuto, lo ricevi e puoi fare meno errori nella fase iniziale di un’azienda».
Cosa insegna la sua storia?
1. Parti da un campo in cui c’è mercato. Il settore dell’education è uno di quelli su cui puntare oggi: leggi qui: http://millionaire.it/startup-ecco-5-settori-su-cui-puntare/
2. Testa l’idea con le persone che possono essere interessate al suo utilizzo, raccogli feedback e modificala sulla base dei suggerimenti ricevuti.
3. Stringi partnership e collaborazioni. Inizia dalle istituzioni, associazioni di settore, offri la tua idea gratuitamente all’inizio e falla testare.
4. Chiedi aiuto. Impara a confrontarti. Con amici, parenti, professionisti. Fatti aiutare nei settori in cui pensi di essere più carente (amministrazione, marketing…).
INFO: http://pcforkids.it/
Giancarlo Donadio