WeBeers, la startup sulla birra di due fratelli scelta da Digital Magics

Di
Marketing & Promotion
18 Febbraio 2016

26 e 20 anni, Alberto e Giammarco Gizzi sono due fratelli di Monza che hanno fondato WeBeers, e-commerce per scoprire e ordinare birre artigianali. Millionaire li ha intervistati quando erano agli inizi. Oggi la startup è una realtà che cresce bene, grazie anche che al sostegno di DigitalMagics, incubatore che è entrato in società con una quota del 40%.

Un settore in crescita. Alberto e Giammarco hanno puntato su un settore in crescita: sono 900 i birrifici artigianali attivi in Italia, con una produzione aumentata del 10% rispetto al 2013 (fonte Assob, Netcomm, School of Managament Politecnico di Milano): ): «L’idea è venuta chiacchierando con gli amici. Tutti si stavano appassionando alla birra artigianale, ma mancava un sito che spiegasse al meglio questo tipo di prodotto e che promuovesse birre artigianali esclusivamente prodotte in Italia. Dopo un primo sondaggio, abbiamo fatto un’analisi di mercato e ci siamo resi conto che si trattava di un settore che funzionava qui e all’estero. Alcune birre artigianali italiane sono molto apprezzate all’estero. Ma solo il 10% dei produttori ha un e-commerce dedicato» racconta Alberto a Millionaire, laurea in Finanza alla Bocconi di Milano.

Un birrificio a settimana. Il primo passo è stata la costruzione del sito, poi sono andati alla ricerca dei fornitori. Il primo a pochi passi da casa, a Carnago provincia di Varese: «Vendiamo una tipologia di birra a settimana e la consegniamo direttamente a casa del cliente. Un particolare packaging la protegge da urti e sbalzi termici. I vantaggi? Il cliente ottiene una birra che non potrebbe trovare altrove. E a un prezzo più basso rispetto a quello del mercato». Adesso ogni settimana è in offerta un birrificio artigianale italiano e la sua gamma di prodotti.

25mila euro per partire. Per realizzare la loro idea hanno investito una cifra superiore ai 10mila euro con i loro risparmi e con il supporto della famiglia. Fanno tutto loro, dal marketing, alla selezione del prodotto: «Andiamo direttamente dal produttore, filmiamo il nostro incontro. Foto e video raccontano la sua storia e quella del prodotto. Siamo alla ricerca di birre originali, capaci di suscitare la curiosità del consumatore».

Le leggi penalizzano chi ha pochi soldi. La burocrazia e le tasse che penalizzano le startup: «È un macigno che ti viene addosso quando non sei ancora strutturato. Non guadagni nulla e devi già mettere tanti soldi per pratiche burocratiche, tasse. Un sistema che penalizza chi come noi non ha grandi disponibilità economiche. Ma non demordiamo».

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I numeri. Nata alla fine del 2014, la startup ha 10mila utenti iscritti che comprano birre di circa 30 produttori. L’ingresso in Digital Magics servirà ad aumentare la base utenti: «Ci hanno notato e chiamato. Grazie a loro stiamo lavorando sull’ottimizzazione dei costi, sul miglioramento della logistica e su operazioni commerciali».

La lezione di uno startupper. «L’esperienza maturata negli ultimi mesi ci ha permesso di capire quanto per un’attività di e- commerce sia fondamentale avere un business plan valido. Eun piano marketing chiaro e ben definito che consenta di allargare la base utenti senza sperperare denaro. Il web in questo senso è pieno di strumenti che se non utilizzati in maniera corretta assorbono grandi risorse».

La chiave per fare strada. «In un business come il nostro resta la scalabilità dell’idea, la presenza di un team valido per controllare i canali social e produrre nuove proposte sul piano commerciale. E poi una la forte carica motivazionale: se ce l’hai superi tutto. Se ti fai deprimere dai primi ostacoli, meglio non sognare di fare l’imprenditore».

INFO: http://www.webeers.com/

Giancarlo Donadio

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