Come guadagno 60mila dollari con un’insalata di patate

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9 Luglio 2014

La sua folle campagna di raccolta fondi su Kickstarter sta facendo il giro del Web. Zack Brown, giovane residente a Columbus, capitale dello Stato dell’Ohio, ha ottenuto quasi 60mila dollari (circa 44mila euro) solo per un’insalata di patate. Sembra incredibile, ma è una storia vera.

Il 3 luglio Zack, appassionato di insalate di patate, inizia avvia una campagna su Kickstarter, il celebre sito americano di raccolta fondi: «Voglio preparare un’insalata di patate. Non ho ancora deciso come farla. Aiutatemi» scrive per convincere gli utenti a sostenerlo economicamente. In soli pochi giorni supera i 10 dollari che aveva chiesto inizialmente per prepararla: incredibilmente, più di 4mila persone appoggiano la sua causa per una cifra che continua a crescere: mancano 24 giorni alla chiusura delle donazioni.

Il successo dell’iniziativa ha sorpreso lo stesso Zack, che intanto è diventato una star negli Stati Uniti, protagonista di trasmissioni televisive e di articoli su siti come Forbes: «Non sento la pressione. L’obiettivo era davvero di fare un’insalata di patate. Ora con questi soldi sto pensando di organizzare un mega party nella mia città dove invitare tutti i donatori. E sto pensando di creare un libro con le ricette di insalate di patate da tutto il mondo. La mia unica preoccupazione è di non tradire la loro fiducia» spiega Zack.

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Nel frattempo, la sua storia ha scatenato le opinioni di chi si chiede come sia riuscito Zack a realizzare tutto questo e se c’è qualcosa da imparare dalla sua vicenda. Per Forbes sono sei le lezioni che si possono trarre da lui e dalla sua insalata di patate:

1. Tempestività. Zack ha postato la sua campagna poco prima del 4 luglio, un giorno perfetto visto che anticipa il giorno dell’Indipendenza, occasione durante la quale gli americani amano fare picnic.

2. Simpatia. Zack punta tutto sull’ironia per coinvolgere gli utenti, tra sarcasmo e serietà. Per esempio, a chi contribuisce con 1 dollaro ha promesso di gridare il loro nome ad alta voce mentre prepara l’insalata o di incidere le loro iniziali nelle patate utilizzate per realizzare il piatto. Nei rischi dell’impresa scrive: «Alla fine, potrebbe non essere buona».

3. Brevità. Zack non si perde in una miriade di parole, ma va dritto al punto: «Allora quello che sto facendo è preparare un’insalata di patate. Né più, né meno». Non usa parole complesse e parla un linguaggio diretto che tutti posso recepire immediatamente.

4. Coinvolgimento continuo dei sostenitori. Dopo la prima bozza del testo, Zack ha aggiornato la pagina ben 13 volte con link, articoli sul business delle insalate di patate e nuovi premi per i sostenitori.

INFO: http://kck.st/1t2WlCF

Giancarlo Donadio

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