Reinvento il tiggì e trionfo in Silicon Valley (Watchup sbarca in Italia)

Di
Apl Media
20 Gennaio 2015

Partito dall’Italia, da Cava de’ Tirreni, va a San Francisco come un signor nessuno. E oggi torna nel suo Paese celebrato come uno degli startupper più interessanti della Silicon Valley.

È la storia di Adriano Farano, 34 anni, creatore di Watchup, una delle migliori app del 2014, secondo Google: «È un tiggì personale per capire cosa succede nel mondo senza dover fare zapping da un’applicazione all’altra. Un’app che raccoglie, filtra e organizza i migliori video di notizie che arrivano dalle testate di mezzo mondo» spiega Farano che da qualche giorno ha inaugurato la versione italiana dell’App. (disponibile anche per iOs e Amazon AppStore). È gratuita, i ricavi arrivano dalla pubblicità.

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Come è nata l’idea? «Era il 1989. Il primo telegiornale che ho visto nella mia vita raccontava il crollo del muro di Berlino. Il giorno dopo, a scuola, mi sono accorto che nessuno dei miei compagni aveva sentito la notizia. Tornato a casa ho preso dei fogli e messo insieme quello che ho chiamato “il giornalino di Berlino”. Facevo le fotocopie e lo vendevo per 500 lire. Ho “assunto” quattro bambini che sapevano scrivere e disegnare e prodotto cinque numeri. Quando la maestra si è accorta che a scuola giravano soldi, ha vietato la pubblicazione. In America mi avrebbero dato un premio. Lì ho capito, seppur inconsciamente, che per farcela sarei dovuto andare all’estero» racconta Farano.

Nel 2001 va a Strasburgo per l’Erasmus. Qui fonda un giornale online multilingue, che si chiama Babel e ha redazioni in 35 città europee. Grazie a quest’esperienza, nel 2010, vince la Knight Fellowships (una borsa di studio all’università di Stanford, in California: «Era la mia grande occasione. Sono partito per gli Usa con moglie e due figli (la più piccola aveva tre mesi). Avevamo la casa, il Visto, un sacco di appoggi. Ma un anno passa in fretta, il Visto scadeva e dovevo tornare in Europa. Mi sentivo come Cenerentola alla fine della festa».

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Ma non demorde e riesce ad ottenere un Visto per stranieri con abilità straordinarie: inizia a lavorare a Watchup, cerca un co-founder, chiede appuntamenti ai finanziatori, ma le cose vanno male: «Non ero nessuno. Ho fatto 100 appuntamenti. I primi 30 sono andati tutti male. Ma io non mollavo. E pian piano ho iniziato a raccogliere consensi. Quando ho incontrato l’ex direttore del Wall Street Journal, Gordon Crovitz, uno dei suoi primi finanziatori, mi sono sentito dire: “Se hai lasciato la Costiera amalfitana e i posti più belli del mondo per fare una startup, è perché ci credi».

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Poi arrivano gli investitori, raccoglie 4,5 milioni di dollari, convincendo a finanziarlo colossi come Microsoft: «In Italia, pensiamo che l’altro ci voglia abbindolare. All’estero c’è volontà di collaborazione. I rapporti umani sono più fluidi. E gli affari si fanno più velocemente. Se fossi rimasto in Italia, avrei fatto altro. Ma non una startup innovativa».

INFO: http://watchup.com/

Eleonora Chioda

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