Pasquale Polosa

Canapa: e io la coltivo in Lucania!

Di
Silvia Messa
7 Dicembre 2016

I giovani si dedicano alla coltivazione della Canapa Sativa. E una nuova legge aiuterà chi la produce.

Che cos’è. La canapa sativa è una pianta dalle mille virtù: come il maiale, non si butta niente! Se ne ricavano fibre tessili, materiali per l’edilizia, carta e imballaggi, ma anche olio, vernici, saponi, cere, cosmetici, detersivi… L’olio e i semi sono superfood, benefici per la nostra alimentazione, per il contenuto di acidi grassi polinsaturi e la proporzione di omega 3 e 6.

Il business e chi lo fa

La nuova legge sulla filiera della canapa industriale è stata approvata anche in Senato. A breve sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale. E presto ne parleremo su Millionaire.

«In attesa del via libera su vasta scala della Cannabis indica a scopo terapeutico, in Italia è boom per la coltivazione della canapa (cannabis sativa), con un aumento del 150% dei terreni coltivati (2013/2014)» rivela Coldiretti. «Nell’ultimo anno sono raddoppiate le aziende agricole coinvolte nella semina: erano 300 del 2014. Gli ettari coltivati sono quasi triplicati, 1000, dalla Puglia al Piemonte, dal Veneto alla Basilicata, ma anche in Friuli, Sicilia e Sardegna». Si adatta a tutte le latitudini e tutti i tipi di terreno, purché non ci sia ristagno di acqua, con un’adeguata preparazione.

Una scelta di vita

Pasquale Polosa

«Coltivare canapa, per me, è stata una scelta di vita. Non sono figlio di agricoltori» racconta Pasquale Polosa, 31 anni, che ha avviato tre anni fa Canapa Lucana, oggi società, tra poco cooperativa. «Ho iniziato con 3 ettari. Siamo già a 30. E stiamo aumentando le rese. Per ora le fibre si trasformano in Piemonte, ma il nuovo impianto di Taranto stimolerà l’avvio di nuove coltivazioni, al Sud e in tutta italia. Ci sono associazioni in tutta Italia che possono dare informazioni sulla coltivazione e sull’impiego della canapa sativa». Polosa vende on line olio e a negozianti: olio, 10 euro per 250 ml, semi integri, 5 euro per 250 g, e decorticati, 7 euro. I semi e l’olio si usano crudi. La farina si mescola a quelle di cereali per preparare pasta alimentare iperproteica.

Una pianta che ride

«L’impianto di un campo di canapa costa 700-800 euro ad ettaro. I costi sono assimilabili a quelli per un campo di mais, ma con concimazione organica» racconta Roberto Revello, 51 anni. Stanco di spendere energie in aziende fallimentare, dopo l’esperienza organizzativa dell’associazione Orto etico, scopre la canapa. E se ne innamora, creando con 30mila euro Green Italy, sito e struttura commerciale per far conoscere e vendere i prodotti di tanti piccoli coltivatori. «È una pianta che ride. La gente fa confusione, pensa alla mariiuana. Ma molti si avvicinano con curiosità e simpatia ai prodotti alimentari».

Rovello porta semi e olio in mercatini e fiere dedicate all’alimentazione naturale, al bio, all’ambiente, vende a provati, negozi, panetterie. «Diamo informazioni e sbocco commerciale a nuovi produttori» afferma.

Info:www.canapalucana.it, www.green-italy.it.

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