Si riaccendono i forni nello stabilimento Melegatti di San Giovanni Lupatoto. La storica azienda veronese ha ripreso la produzione di panettoni e pandori in vista del Natale. Un messaggio sui social per comunicare la buona notizia ai consumatori: “Di nuovo al lavoro”. Da sabato riaprirà anche lo spaccio aziendale per la vendita diretta.

In crisi finanziaria da mesi, la Melegatti riparte grazie all’intervento di un fondo maltese. Ma anche grazie alla “resistenza” di tutti i lavoratori e a una campagna social avviata dai dipendenti, che ha trovato la solidarietà degli utenti.
Il fondo Abalone ha investito 6 milioni di euro (ne sono previsti altri 10 per il rilancio della produzione nel 2018). I nuovi capitali permetteranno all’azienda di preparerare 1,57 milioni di pandori e panettoni e pagare i lavoratori (circa 70 fissi e piu di 200 stagionali). I dipendenti devono ancora ricevere gli stipendi arretrati, non percepiti da settembre.
Melegatti ha concordato un piano di rientro con il Tribunale di Verona, che ha autorizzato il riavvio della produzione. Dopo la campagna natalizia, che dovrebbe chiudersi il 10 dicembre, l’azienda spera di tornare sugli scaffali della grande distribuzione anche con i prodotti pasquali e i croissant.
Domenico Melegatti, l’inventore del pandoro
La storia di Melegatti inizia più di un secolo fa, nel 1894, quando il suo fondatore Domenico Melegatti inventò e brevettò nome, forma e ricetta del Pandoro. Il dolce, inizialmente concepito per le feste, piace ai consumatori. E ai pasticceri che cercano di imitarlo. Le vendite crescono dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Nel 1951 apre il primo stabilimento industriale. Poi il pandoro arriva nei primi supermercati e presto, con l’aiuto della pubblicità, diventa popolare in tutta Italia e all’estero.