Silvia Candiani, ad di Microsoft Italia

Silvia Candiani (ad di Microsoft): «Prendetevi qualche rischio in più»

Di
Tiziana Tripepi
27 Aprile 2018

Laurea in Economia all’Università Bocconi, master in Business Administration presso l’Insead di Fontainebleau, un lavoro come consulente in McKinsey, una lunga esperienza in Vodafone, da otto anni in Microsoft. Silvia Candiani, 47 anni, un marito e due figli, da settembre 2017 è il nuovo amministratore delegato di Microsoft Italia, filiale che conta 850 collaboratori e una rete di 10mila partner. È la prima donna a ricoprire questo ruolo.

Come si fa a diventare Ad di Microsoft Italia?

«La mia palestra è stata il lavoro in McKinsey: mi ha insegnato il metodo, la capacità di affrontare un problema e risolverlo scomponendolo in piccoli pezzi, di analizzarne i dati, organizzare un progetto, coordinare un team e saperlo motivare».

Cosa fa la differenza?

«La differenza tra l’essere un buon dirigente e diventare capo di un’azienda sta nella leadership, cioè la capacità di “pensare il futuro” e promuovere il cambiamento. Ma non è tutto. Via via che si ha la responsabilità di un numero sempre maggiore di persone, occorre sapersi circondare di gente capace, ma soprattutto ispirarla, cioè fare in modo che ciascuno sia motivato a dare il meglio».

Perché così poche donne ce la fanno?

«Perché per arrivare a questi livelli devi prenderti qualche rischio in più. Il mio consiglio alle ragazze è prima di tutto rimanere nel mondo del lavoro, anche dopo aver fatto uno o più figli. E poi proporsi per le posizioni di responsabilità, osare un po’ di più, sfidarsi. Tante volte capita che quando c’è una posizione disponibile in azienda, l’uomo si candida anche se non ha tutti i requisiti, mentre la donna non lo fa. Se non siamo preparate al 100% non rischiamo».

Bisogna puntare sulle professioni digitali?

«Il mio consiglio è studiare le logiche del coding, ma anche analisi dei dati, user experience, la customer experience, Crm e change management, la professione che aiuta le organizzazioni a lavorare in maniera diversa. Nell’ambito dell’IT ci sono 100mila posti di lavoro non coperti. Qui le donne possono fare la differenza».

Come riesce a conciliare il lavoro con la famiglia?

«La capacità di organizzare il tempo e pianificarsi è una delle attitudini chiave per riuscire nel mondo del lavoro. Che io faccia il capo o no, lavorerei comunque. Per farcela? Quando finisco di lavorare cerco di staccare davvero e ottimizzo molto il mio tempo grazie al lavoro flessibile».

Tratto dall’articolo “Donne alla conquista del mondo” pubblicato su Millionaire di marzo 2018. Per acquistare l’arretrato scrivi a abbonamenti@ieoinf.it

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