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Alberi in famiglia alle pendici dell’Etna: «Abbiamo iniziato vendendo qualche pianta in un garage»

Di
Silvia Messa
25 Gennaio 2022

«Abbiamo iniziato davvero in un garage vendendo qualche pianta». Carmela e Venerando Faro sono una bella coppia e due imprenditori in gamba, che in mezzo secolo di idee, progetti, lavoro e affari hanno coinvolto nella loro avventura anche Michele e Mario, i due figli. Venerando commerciava in agrumi. Le arance poi ha smesso di venderle. Per coltivarle.

«Le piante erano e sono una passione per noi, abbiamo girato il mondo scoprendo tante specie bellissime, che abbiamo sviluppato e fatto crescere nella nostra terra, tra il mare e l’Etna».

La loro prima impresa di produzione è un garden center, tuttora aperto al pubblico. Ma il business maggiore è il vivaio. Oltre 600 ettari di superficie, in cui coltivano oltre 800 specie vegetali e 5.000 varietà di piante mediterranee ed esotiche, alberi, esemplari anche millenari, erbe aromatiche, più di 30 varietà di agrumi ed essenze rare, esportati in oltre 60 Paesi nel mondo.

I loro clienti principali sono i grossisti e la Gdo. A Ikea arrivano, a volte, piantine impolverate dalla cenere dell’Etna. I Faro curano le loro piante madri che danno vita a semi e talee. «Siamo l’unica azienda italiana a disporre di un campo dedicato a questa particolare produzione. Una realtà che consente di ottenere e garantire una filiera certificata» racconta Venerando, che nel 2013 ha ricevuto il titolo di Cavaliere del lavoro.

«Adesso siamo ritornati anche a produrre arance, nella piana di Catania, e coltiviamo alberi di frutta esotica, che nel nostro clima crescono benissimo. Ci dicono che il mango siciliano è il più buono del mondo» racconta Mario, che si dedica anima e corpo al settore vivaistico. Punta sulla salvaguardia della biodiversità, sulla promozione di uno sviluppo sostenibile (riduzione consumi, vetture elettriche, autoproduzione di energia) e sulla collaborazione con l’università di Catania per la riduzione della chimica, dei fitosanitari e l’impiego dei biocompetitori.

La cantina, il resort, i cosmetici

Michele, poi, si è dedicato anche al vino, costruendo la cantina Pietradolce, con materiali locali e naturali e opere d’arte, rimettendo in produzione antichi vigneti, con lavorazioni manuali, e investendo in ricerca enologica. I suoi vini (Pietradolce, Archineri, Barbagalli Etna) portano un fatturato di 1 milione di euro l’anno.

Mamma Faro, negli anni, si è dedicata all’ospitalità, ristrutturando fabbricati agricoli per creare Donna Carmela un eco-resort immerso nella vegetazione mediterranea e subtropicale, entrato negli Small Luxury Hotel of the World, e la Villa Don Venerando. Per la spa dell’Hotel è nata una linea di cosmetici creati con le piante dell’azienda, Radicepura. Questo è il nome della Fondazione e del parco botanico, creati dai Faro, per salvaguardare il patrimonio culturale e paesaggistico Mediterraneo. 5 ettari, oltre 3.000 specie vegetali, 7.000 varietà di piante tutelate, banca dei semi e 3.000 piante madri.

Tratto dall’articolo “Il giardino del futuro” pubblicato su Millionaire di novembre 2021. 

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L’apertura dell’articolo pubblicato su Millionaire di novembre 2021
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