Enrico Martini, cesenate, 30 anni, studi economici fra Milano e Bologna, esperienza a Zalando. Poi l’idea di lanciare il primo supermercato solo online d’Italia. Si chiama Tulips. La spesa arriva in tre ore, gratis fino a 59 euro, altrimenti a 4,90 euro. Rispetto alla formula più quick, consegnano una spesa più consistente di quella d’emergenza.
Raccontaci gli inizi.
«Siamo partiti con duemila euro nel 2017. Nei primi due anni abbiamo soprattutto studiato il modello di business. Ci siamo resi conto che la formula del marketplace su cui il client fa la spesa e l’azienda gliela assembla non funziona, perché ha pochi margini a causa degli alti costi della preparazione della spesa. Ci siamo resi conto che la formula che si basava sui dark store di prossimità che i tempi di preparazione si riducono in modo significativo i tempi di preparazione della spesa. Negli anni, abbiamo raccolto finanziamenti per 8 milioni di euro».
Come trovate i fornitori?
«Siamo un supermercato indipendente, non abbiamo obblighi, perciò possiamo comprare da chi vogliamo. Negoziamo accordi commerciali, siamo all’interno di un consorzio che è un gruppo di acquisto e ci permette di spuntare prezzi convenienti. Ci rivolgiamo a molti produttori locali».
Dove siete presenti?
«Per una sorta di romanticismo imprenditoriale, siamo partiti dalla nostra regione. Siamo presenti soprattutto in Romagna: Cesena, Rimini, Ravenna e Forli. Da fine del 2021 siamo anche a Bologna. In prospettiva, cerchiamo finanziamenti più consistenti, per scalare ed espanderci».
Quante persone lavorano con voi?
«Un’ottantina. Anche gli addetti che si occupano delle consegne sono regolarmente assunte. In alcuni casi le consegne sono esternalizzate a imprese di micrologistica».
Puntate molto sul colore viola, come Getir del resto, perché?
«Ci piaceva perché è un colore in controtendenza, quando nel nostro settore tutti sceglievano il rosso o il verde. Quando abbiamo lanciato il servizio a Bologna e abbiamo pubblicizzato la “spesa viola”, alcuni tifosi rossoblù si sono arrabbiati visto che la Fiorentina è nemica storica. Ma, come si dice, purché se ne parli…».
Come pensate di crescere?
«Un’opportunità che stiamo valutando è quella del franchising».
Vi spaventa la concorrenza?
«Sì, certo. È un mercato affollato, pieno di tanti competitor. Non è semplice farci conoscere, ma alla fine ci si differenzia grazie alla qualità del servizio e ai prodotti offerti. Immagino che andremo verso un futuro di pochi player, frutto di varie acquisizioni».
Leggi l’articolo sul quick commerce su Millionaire di aprile, in edicola.