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Droni-Taxi, ne abbiamo veramente bisogno?

Di
Melania Guarda Ceccoli
7 Luglio 2022

Milano-Cortina 2026. Da “2 giri di Rolex” a un giro di drone.

Se guardando il cielo adesso si vedono uccelli, aerei e qualche elicottero, tra poco, nel cielo di Varese, si vedranno volare anche droni-taxi.

Sì perché, proprio pochi giorni fa, si è tenuto un incontro istituzionale a cui hanno partecipato la prefettura, Sea e i sindaci di Varese e Canton Ticino, per parlare della nascita di un vertiporto e cercare un’area dove poter costruire questa nuova infrastruttura.

Sembra che la zona interessata sia già stata trovata: il parcheggio Metropark, vicino alla stazione delle Ferrovie dello Stato.

L’area diventerebbe quindi un aeroporto per i droni-taxi elettrici che si occuperanno di trasporto di passeggeri.

Un futuro ancora lontano? Non si direbbe, visto che le aspettative che i lavori terminino in tempo per le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 sono altissime. Ma a oggi questi droni-taxi sono solo prototipi, quindi la strada è ancora lunga. Ma a cosa servirebbero?

Sicuramente per migliorare e velocizzare i collegamenti tra Varese, Malpensa e le principali città del Canton Ticino, con una riduzione dei costi e soprattutto delle emissioni nocive.

Ma per essere al passo con le tecnologie, ci vuole una forza lavoro sempre più aggiornata.

Ecco quindi che Aerospace Cluster (associazione riconosciuta che rappresenta il sistema aerospaziale lombardo) ha avviato un accordo con alcune università della Lombardia per promuovere la sinergia con le piccole e medie imprese.

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Sicuramente il settore dell’Urban Air Mobility continua a essere sempre più interessante.

Nel Regno Unito, il consorzio composto dal costruttore britannico Vertical Aerospace, la compagnia Virgin Atlantic e l’aeroporto di Londra Heathrow, hanno l’obiettivo di collegare, entro il 2025, Heathrow con il centro cittadino di Londra in poco più di 10 minuti.

Ma il progetto a lungo termine punta a trasportare i passeggeri verso Oxford, Bristol e Southampton, decongestionando il traffico ordinario.

In Italia stanno nascendo alcune iniziative anche per gli Aeroporti di Roma, Venezia e Bologna, che hanno deciso di costituire una nuova società chiamata “Urban Blue” con lo scopo di sviluppare infrastrutture di mobilità aerea urbana a livello internazionale.

Adesso, giunge la notizia di un nuovo accordo tra Leonardo e Aeroporti di Roma per la mobilità aerea del futuro.

Ed è così che l’EASA (European Aviation Safety Agency) ha pubblicato i primi regolamenti sulla mobilità aerea urbana al mondo.

Un regolamento per l’esercizio degli aerotaxi in ambiente urbano, che sarà aperto alla consultazione pubblica fino al 30 settembre 2022.

Dalla corrispondente diretta da Londra Melania Guarda Ceccoli

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