Anche per chi fa impresa la storia di successo dell’astronauta italiana è un modello da imitare: passione e professionalità, impegno, formazione continua, lavoro in team, comunicazione.
Per cominciare a imparare qualcosa da Samantha Cristoforetti, l’astronauta italiana che in tutto il mondo non ha più bisogno di presentazioni, basta ricordare che cosa ha risposto a chi le chiedeva che consigli darebbe alle giovani donne, una domanda cui si è trovata di fronte spesso e che le ha sempre suscitato esitazione, forse fastidio non dichiarato e, per sua stessa ammissione, tanta voglia di non rispondere. Proviamo a sintetizzare i concetti più importanti con le sue stesse parole.
«Ho qualche consiglio da dare ai giovani (e per giovani intendo adolescenti e adulti, diciamo, sotto ai 25 anni), ma li offro indifferentemente a uomini e donne.
Il mio consiglio preferito? Scegliete sempre la strada più difficile, perché la cosa più importante è formare il carattere e coltivare la fiducia nella propria forza”. Ancora: “Non credo che dai ‘consigli per le donne’ possano trarre grande beneficio adolescenti e giovani, che hanno necessariamente un’identità ancora fragile e difficilmente hanno l’esperienza per capire che cosa sia davvero applicabile a loro. Temo possano trarne invece facilmente l’impressione che per loro la strada sia necessariamente più difficile o che siano meno equipaggiate per affrontare le sfide di percorsi di formazione e di carriera impegnativa: nulla come queste convinzioni limitanti può sabotare progetti di vita ambiziosi. Questi richiedono infatti fiducia in sé stesse, nella propria forza, nei propri talenti, nella propria capacità di impegno e fatica».
Concetti, soprattutto la capacità di impegno e fatica, che nella vita di Samantha Cristoforetti diventano pratica sin dalle prime esperienze scolastiche. E, anche quando il suo sogno/obiettivo di fare l’astronauta è diventato realtà, non ha mai smesso di faticare e impegnarsi, studiare e lavorare, mettendo davanti a sé traguardi sempre più ambiziosi da raggiugere.
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