INSPIRATIONAL: Un rivoluzionario, uno che rischia tutto, al costo di fallire per un’intuizione, per un’idea.
Non basta essere un sognatore. Il sognatore sta lì sospeso con il suo pensiero. Il disruptor invece è uno che si mette in gioco perché del sogno non se ne fa niente, almeno fin quando non lo realizza. Un disruptor è duro a morire. È quello a cui tutti dicono “sognare è bello, ma la tua idea non vale”… ed è lì che lui si carica dell’indolenza altrui. Più gli dici che una cosa non si può fare e più lui ci crede, ci si impegna. Per quell’intuizione lui è disposto al sacrificio, a lasciare tutto. La sconfitta o persino il fallimento sono parte dell’equazione.
Il disruptor non è un folle. La sua determinazione è ben calcolata. È capace di identificare un’opportunità e costruirci sopra una soluzione, sfidando lo status quo. Non ha paura di rischiare e non è quasi mai appagato dalle soluzioni più facili. Un disruptor non vuole necessariamente eccellere nel suo mercato, perché il mercato lui lo crea, non ha benchmark. Magari con una soluzione grezza, imperfetta, ma lui ci è arrivato per primo; gli altri potranno pure migliorare il servizio, fare il prodotto più performante, ma quel mercato è suo e, mentre gli altri lo rincorrono, il disruptor è già passato ad altro.
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