JPMorgan salva First Republic: è la terza banca americana a fallire in pochi mesi

JPMorgan salva First Republic: è la terza banca americana a fallire in pochi mesi

Di
Ilena Ilardo
3 Maggio 2023

La più grande banca al mondo, JP Morgan Chase, ha acquisito First Republic Bank per salvarla dal fallimento. Lunedì scorso, poco prima dell’apertura di Wall Street, le autorità di controllo federali americane hanno annunciato la chiusura della banca di San Francisco e venduto le sue attività al gigante dei servizi finanziari JP Morgan.

 

Il fallimento

È il terzo fallimento di una banca di tale rilevanza negli Stati Uniti negli scorsi tre mesi. A Marzo la Silicon Valley Bank è implosa, e pochi giorni dopo lo stesso è accaduto a una banca americana minore, la Signature Bank.  JPMorgan dovrà pagare $10.6 miliardi alla Federal Deposit Insurance Corporation, la società del governo degli Stati Uniti che gestisce i fondi del bilancio federale, per fagocitare First Republic Bank.

 

Le cause

A causare la sequela di collassi sono state principalmente le misure della Federal Reserve (Fed), la banca centrale americana, per contenere l’inflazione. La Fed, a differenza della Banca Centrale Europea, è infatti garante del debito pubblico e interviene regolarmente per promuovere gli interessi dell’economia nazionale. Nell’ultimo anno le misure attuate dalla Fed per contenere l’inflazione hanno previsto l’innalzamento dei tassi di interesse, quelli a cui le banche centrali prestano denaro alle altre banche, in sostanza il costo del denaro.

La mossa ha influenzato il ciclo vitale di banche come First Republic, che vivevano di tassi di interesse bassi per poter offrire ai loro ricchi clienti mutui e prestiti a prezzi convenienti. Quando i tassi di interesse stabiliti dalla Fed sono schizzati a circa il 4,50 per cento, otto volte la cifra originale, banche come First Republic hanno accusato il colpo, realizzando forti perdite.

Nel mezzo della crisi del settore bancario a Marzo, i clienti di First Republic, che l’anno scorso era la quattordicesima banca più grande degli Stati Uniti, hanno ritirato circa $100 miliardi dei loro depositi. La notizia ha quindi causato un crollo del 75 per cento delle azioni della compagnia, e infatti l’acquisizione non giunge inaspettata.

In seguito alle turbolenze del settore bancario americano, a Marzo il ministro dell`Economia Giancarlo Giorgetti ha fornito rassicurazioni sulla situazione italiana. “Noi siamo in costante contatto con le autorità di regolazione, soprattutto per il sistema bancario italiano siamo tranquilli,” ha dichiarato Giorgetti. “Riteniamo che le ripercussioni per il sistema bancario italiano siano sostanzialmente insignificanti.”

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