Rallenta il turismo in Italia rispetto all’anno scorso

Rallenta il turismo in Italia rispetto all’anno scorso

Di
Redazione Millionaire
15 Agosto 2023

L’industria turistica italiana ha subito un brusco rallentamento, con una diminuzione della domanda del 20-30%, principalmente a causa dell’aumento dei prezzi. A molte destinazioni domestiche persino gli italiani stanno ora preferendo destinazioni come Spagna, Tunisia, Egitto, Albania e Montenegro. Persino il Far East, con il Giappone in cima, ha guadagnato popolarità grazie al cambio e alle offerte delle compagnie aeree del Golfo.

Questo trend potrebbe influire sul Pil nazionale, che ha già visto una flessione dello 0,3% nel secondo trimestre. “Nonostante un incremento del 4% degli arrivi dall’estero, non ci aspettiamo un’estate di piena occupazione” ha dichiarato Marina Lalli, leader di Federturismo, in un’intervista al Sole 24 Ore. L’ambiente e l’inflazione stanno influenzando l’industria, costringendo molte aziende a rivedere i prezzi al rialzo. 

Le città d’arte italiane rimangono popolari, ma altre destinazioni stanno registrando un calo significativo nelle visite. Federturismo ha sottolineato che il settore sta affrontando sfide come il cambiamento climatico e l’inflazione, ma rimane fiducioso nella resilienza del settore.

Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha espresso preoccupazione per il declino nel turismo e ha sottolineato la necessità di interventi fiscali per sostenere la domanda. Anche Federalberghi ha notato una flessione nel turismo nazionale, mentre il turismo internazionale sta mostrando segni migliori.

L’inflazione ha avuto un impatto significativo sul potere d’acquisto dei consumatori italiani, ma è pur vero che ha colpito anche gran parte del mondo. Le ricerche indicano che gli italiani hanno ora 2.000 euro in meno, su base annua, a disposizione a causa dell’inflazione. Inoltre, i prezzi nel turismo sono aumentati del 9%, un ‘conto’ complessivo vicino ai 4 miliardi di euro.

Paesi come Spagna, Grecia, Francia e Turchia stanno continuando a registrare aumenti nel turismo, l’Italia invece sta ancora rincorrendo i livelli pre-pandemia. Alcune regioni come il Piemonte stanno vedendo aumenti nelle visite, in particolare dal mercato americano, altre, come la Toscana, ha registrato una diminuzione, in particolare nel turismo ecologico.

In alcune zone della Sardegna i prezzi sono stati ridotti fino al 40%, ma la risposta del mercato è limitata. In compenso il Veneto sta registrando buoni risultati, con un tasso di occupazione alberghiera che supera l’80%.

Il settore delle crociere sta anche sperimentando una crescita, con Msc che prevede un anno record per l’industria. Si stima infatti che oltre 12 milioni di turisti sceglieranno una crociera in Italia nel 2023.

Il governo italiano sta lavorando per rafforzare il settore, con piani per eventi importanti e fondi destinati a promuovere il turismo nei piccoli centri, cercare di ‘deviarlo’ dalle sole città d’arte o destinazioni tradizionali come pure di ridurne la stagionalità  – che in gran parte del nostro territorio non sembra aver senso. Il governo si dichiara molto fiducioso, gli operatori, spesso vittime e carnefici della situazione, lo sono un po’ di meno. Cero non basta puntare solo ad eventi come le Olimpiadi di Milano e Cortina del 2026 o al prossimo Giubileo di Roma, per sostenere il settore su tutto il territorio nazionale.

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