Chi l’ha vista? la Venere influencer virtuale non posta più da due mesi
Foto instagram ©venereitalia23

Chi l’ha vista? la Venere influencer virtuale non posta più da due mesi

Di
Redazione Millionaire
23 Agosto 2023

La storia dell’industria turistica italiana è costellata di momenti di pura magia, ma anche di inaspettate cadute. L’ultimo episodio in ordine di tempo riguarda la brusca interruzione della campagna promozionale “Venere di Open to Meraviglia”, un evento che getta ombre non solo sulla campagna stessa, ma anche sulle capacità promozionali del Paese. Quasi ci è andata bene che se ne sia parlato poco, visto che l’Italia era principalmente presa ad affrontare altre emergenze meteorologiche o crostacee – con il famigerato granchio blu in Riviera. 

Lanciata con grande entusiasmo ad aprile, questa campagna doveva essere ‘innovativa’. In un mondo dominato dai social media e dall’intelligenza artificiale  l’idea era quella di creare virtual influencer, Venere, per presentare al mondo le innumerevoli bellezze italiane, attraversando virtualmente l’Italia da nord a sud. 

Dopo un inizio piuttosto scomposto e costanti post fino al 27 giugno, Venere sembra poi essere evaporata nel nulla. Il silenzio non ha riguardato solo Instagram. Anche altre piattaforme social sono state tristemente silenti. A questo si aggiunge una manutenzione discutibile del profilo, con accessi limitati e la mancanza di chiarezza su chi effettivamente lo gestisse.

Ciò che rende la situazione ancora più complicata, è che questa non è la prima volta che Venere23 si copre di ridicolo o attrae critiche a tutto campo . Chi potrebbe dimenticare la controversia generata dal video promozionale dell’Italia, quando si scoprì che era stato girato effettivamente in Slovenia e probabilmente preso da qualche piattaforma gratuita? O le voci persistenti su follower falsi che hanno messo in dubbio l’intera autenticità dell’iniziativa?

Quando il pubblico inizia a domandarsi sarcasticamente se il social media manager sia stato pagato o se i fondi destinati al progetto siano esauriti, è chiaro che la fiducia è stata compromessa. I commenti che hanno invaso ironicamente la Rete sono indicativi di una profonda sfiducia, alimentata non solo dalla scomparsa di Venere, ma anche dai pasticci promozionali del passato.

La realtà semplicissima, molto più banale delle spiegazioni a questo mistero, è che Venere (e il suo social media manager) da brava italiana se ne è andata in vacanza per tutta l’estate. Ha solo dimenticato di fare un post in cui ci avvisava con un sintetico: “Se ne riparla a settembre”. Non si è dovuta cimentare nel tentativo di coprire con la sua faccia imperturbabile i vari casini metereologici di questa estate italiana. In particolare non ha dovuto coprire il caldo africano, le tempeste tropicali o gli immancabili incendi dolosi.

Ci ha risparmiato selfie imbarazzanti dalle spiagge del Mar Adriatico, senza dover specificare se fosse in Italia o Albania e non ha dovuto postare il conto per il suo ombrellone dalla spiaggia del Twiga. Abbiamo rischiato grosso che, in preda ad una smania da Barbie nostrana, indossasse i dannati Birkenstock con calzino bianco. Ci ha dimostrato che c’è ancora una parte del nostro Paese che è in grado di staccare veramente e di avere a cuore il ‘work-life balance’ di cui parlano tutti mentre stanno sempre appiccicati al cellulare. Venere si può permettere di essere Open to Meraviglia, ma anche chiusa per ferie. 

Stiamo sempre a lamentarci, mentre Venere ha pure fatto il suo lavoro prima di andarsene in vacanza. Quest’anno è stato registrato un record di presenza straniere, missione compiuta per la sua ‘job description’, mentre molti italiani sono rimasti a casa. D’altra parte tra caro benzina voli a prezzi folli c’è stato poco da viaggiare. L’intero episodio “Venere di Open to Meraviglia” dovrebbe servire da lezione per i futuri sforzi promozionali. Mentre l’industria turistica italiana si sforza di attirare visitatori in un contesto globale sempre più competitivo, è essenziale che le strategie di promozione siano robuste, ben pianificate e, soprattutto, trasparenti. 

Certamente non possiamo permetterci che siano gestite da mio cugino con un budget milionario. 

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