In un’era di evoluzioni tecnologiche rapide e talvolta impetuose, le aziende affrontano la costante sfida di mantenere vivo e al passo con i tempi il proprio asset tecnologico. Ma, come evidenziato da recenti ricerche condotte da EY, il segreto per trarre un autentico valore dall’investimento in trasformazione non risiede solo nelle macchine e nei dati, ma piuttosto nelle persone che muovono gli ingranaggi dell’organizzazione.
L’innovazione tecnologica, con il suo carico di entusiasmo, promesse e, talvolta, incertezze, non è una novità per i leader delle aziende. Le storie di implementazioni tecnologiche ben riuscite accanto a quelle meno fortunate popolano il panorama internazionale delle imprese, e un filo rosso sembra collegare i casi di maggior successo: mettere le persone al centro del cambiamento.
La sfida maggiore, quindi, non sembra riguardare tanto l’essere al passo con le ultime innovazioni, quanto piuttosto comprendere e indirizzare i bisogni autentici dell’organizzazione e, in particolare, delle persone che la compongono e la vivono quotidianamente. Benoit Laclau, partner responsabile della consulenza per EY nel Regno Unito e Irlanda, sottolinea un tranello in cui molte leadership aziendali possono incappare: dare la priorità alla tecnologia e alla percezione del bisogno di essa, mettendo in secondo piano le persone e le loro reali necessità e aspirazioni.
Per illustrare il concetto, l’esempio dell’Agenzia Nazionale Stampa Associata (ANSA) e della sua sfida nel garantire la trasparenza dell’origine delle notizie riportate è illuminante. In un’epoca in cui, come sottolineato dal MIT Media Lab, le notizie false hanno una probabilità del 70% in più di essere condivise sui social media, ANSA ha affrontato il problema utilizzando una soluzione basata sulla blockchain. Tale sistema, denominato ANSACheck, ha permesso ai lettori di verificare l’autenticità e l’origine delle notizie, offrendo una trasparenza necessaria, specialmente in tempi di crescente disinformazione, come durante la pandemia di Covid-19.
Questo progetto ha integrato tecnologia avanzata e attenzione all’utente (il lettore) in un unico approccio centrato sull’uomo. In un ambiente digitale in cui la fiducia può essere facilmente compromessa, ANSACheck ha permesso all’ANSA di combinare un approccio orientato ai dati con un modello incentrato sull’umanità, permettendo di coniugare integrità e innovazione tecnologica in una soluzione efficace per l’agenzia e i suoi lettori.
Ed è qui che la ricerca e l’esperienza di EY entrano in gioco come elemento chiave, offrendo spunti e soluzioni che siano non solo all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, ma che siano anche sostenibili, etiche e, soprattutto, umane. In un mondo in cui la tecnologia continua a spingerci verso orizzonti sempre nuovi, la vera sfida sta nel bilanciare l’entusiasmo innovativo con la saggezza e l’empatia, ascoltando e coinvolgendo chi, quella tecnologia, la utilizzerà ogni giorno.
Pensare alla tecnologia non come a un fine, ma come uno strumento attraverso cui realizzare un lavoro più significativo e costruire un futuro aziendale più sostenibile e inclusivo, sembra quindi essere la chiave per sbloccare un vero e proprio valore dall’investimento nella trasformazione. E, in questo, i leader aziendali possono davvero fare la differenza, scegliendo di investire non solo nelle macchine, ma soprattutto nelle persone e nei valori che guidano l’organizzazione verso il futuro.
Nota: EY ha reso pubblica la ricerca citata in questo articolo. Il presente contenuto non è di carattere commerciale e non è sponsorizzato da EY.
