Approvata la Direttiva Europea “Case Green”: implicazioni e costi

Di
Redazione Millionaire.it
15 Marzo 2024

La nuova direttiva

Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla direttiva UE sulle “case green”, un provvedimento incluso nel pacchetto di riforme Fit for 55, con l’obiettivo di migliorare le performance energetiche degli edifici nell’Unione Europea. Questa direttiva, nota come Energy Performance of Building Directive (EPBD), mira a riqualificare il parco immobiliare europeo e migliorare l’efficienza energetica degli edifici. L’approvazione definitiva avverrà dopo ulteriori negoziati tra le istituzioni europee.

L’importanza di questa direttiva risiede nella sua volontà di agire prioritariamente sul 15% degli edifici più energivori di ciascuno stato membro, concentrati principalmente nella classe energetica G, la più bassa. In Italia, ciò coinvolge circa 1,8 milioni di edifici residenziali (alcune stime parlando addirittura di 5 milioni) su un totale di 12 milioni.

 

Obiettivo emissioni zero entro il 2050

La direttiva “casa green” si propone di ridurre le emissioni nocive del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere emissioni zero entro il 2050. Per farlo, introduce una serie di disposizioni riguardanti sia gli edifici nuovi che quelli esistenti. Tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028, mentre quelli esistenti dovranno migliorare le loro performance energetiche raggiungendo almeno la classe energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033. Inoltre, è previsto il divieto di utilizzo di combustibili fossili per il riscaldamento entro il 2035 e l’abolizione di sussidi per l’installazione di boiler a combustibili fossili entro il 2024.

 

Quali sono gli interventi previsti e chi è esentato

La direttiva prevede interventi come l’installazione di pannelli solari, nuove caldaie, la sostituzione di infissi e l’applicazione di cappotti termici per ridurre i consumi energetici. Interventi importanti che alcuni hanno già stimato tra i 10 e i 50 mila euro ad abitazione.

Tuttavia, alcune categorie di edifici, come quelli storici, le case vacanza e gli edifici di culto, sono esclusi da queste disposizioni.

Ci sono anche sanzioni per chi non si adegua alle norme, come il divieto di vendita o affitto delle case e il rischio di perdita di valore dell’immobile.

Gli Stati membri avranno il compito di definire esenzioni dalla norma e di implementare misure e incentivi per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Ogni Paese dovrà redigere un piano nazionale di ristrutturazione che preveda finanziamenti ad hoc, incentivi per le ristrutturazioni significative e sostegno per le famiglie vulnerabili.

 

In Italia quasi 2 milioni di edifici da ristrutturare entro il 2033

In Italia, ci sono sfide significative da affrontare. La maggior parte degli edifici residenziali non rispetta le performance energetiche richieste e molti sono stati costruiti prima delle normative che regolano i consumi energetici degli edifici. Ciò significa che almeno due milioni di edifici dovranno essere ristrutturati entro il 2033 per conformarsi alla direttiva europea. Affinché questa direttiva sia applicabile, sarà necessaria un’adeguata politica di incentivazione fiscale per agevolare il processo di ristrutturazione e implementare soluzioni integrate per ogni edificio.

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