Aigab avverte: «Con il Decreto legge sugli affitti brevi, 2,5 miliardi di Pil a rischio»

Aigab avverte: «Con il Decreto legge sugli affitti brevi, 2,5 miliardi di Pil a rischio»

Di
Redazione Millionaire
1 Ottobre 2023

L’associazione Aigab, che rappresenta gli operatori del settore degli affitti brevi, ha lanciato un allarme sul prossimo decreto legge in discussione: secondo Marco Celani, presidente dell’Aigab, il provvedimento metterebbe a rischio ben 2,5 miliardi di Pil. 

Impatto Immediato sul Pil

Secondo uno studio condotto dall’associazione, l’impatto immediato sul Pil in caso di approvazione del decreto sarebbe significativo. La clausola di permanenza minima di due notti (conosciuta come minimum stay) causerebbe una perdita di circa 300 milioni di euro nel valore delle prenotazioni, influendo principalmente sulle grandi città come Milano, Roma, Bologna, Torino e Firenze. Il valore indotto stimato è di circa 1,17 miliardi di euro, con 500 milioni legati ai trasporti e il resto distribuito tra ristorazione, shopping e attività culturali. La perdita totale di Pil legata solo a questa clausola è stimata in quasi 1,5 miliardi di euro.

Marco Celani sottolinea che, nonostante una parte di questi guadagni possa essere recuperata dagli hotel, durante eventi e manifestazioni non ci sarà posto per tutti, determinando una inevitabile diminuzione dei flussi turistici e del Pil indotto. «Le amministrazioni pubbliche investono soldi per far affluire turisti e con questa restrizione otterranno l’effetto contrario», osserva Celani.

Rischi fiscali e crollo del mercato immobiliare

Non si tratta solo di numeri legati al turismo. Aigab evidenzia che anche il lato fiscale ne risentirà, insieme al mercato immobiliare. Molti proprietari stanno infatti investendo in media 15mila euro per ristrutturare immobili da destinare agli affitti brevi.

Circa 56mila case sono attualmente in allestimento, con un indotto sul Pil di 840 milioni. Il decreto legge scoraggerebbe tali investimenti, con il rischio di un’inondazione del mercato immobiliare di seconde case messe in vendita, causando un crollo dei prezzi. Celani avverte: «La beffa potrebbe essere che molte case vengano acquistate da stranieri (tedeschi, inglesi, arabi) che le immettano nei loro mercati del breve, causando un danno enorme per il Paese».

Critiche sulle modalità del Decreto Legge

Gli operatori del settore stigmatizzano anche la scelta di adottare un decreto legge anziché un disegno di legge ordinario. L’approvazione rapida e l’immediata entrata in vigore non consentirebbero ad imprenditori, proprietari e viaggiatori di adeguarsi alle nuove norme. A partire da venerdì, decine di migliaia di prenotazioni da una notte già vendute e incassate diventerebbero nulle, e oltre 600mila immobili già online diverrebbero illegali per mancanza di estintori e rilevatori di monossido di carbonio.

Aigab sottolinea l’importanza di una riflessione più approfondita sul decreto legge, considerando l’ampio impatto che avrebbe su diversi settori, dal turismo all’immobiliare, con serie ripercussioni sul Pil nazionale.

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