L’acceleratore di Leonardo è in cerca di soluzioni innovative nei settori Simulation and Gamification, Networking and Cybersecurity.
É in partenza la seconda call di BIF – Business Innovation Factory, l’acceleratore di Leonardo. Trenta sono le startup che verranno selezionate per il programma di accelerazione che, grazie alla collaborazione con LVenture Group, prevede una permanenza dei team per sei mesi all’interno dell’Hub di LVenture di Roma. Durante il corso del progetto, le startup avranno la possibilità di sviluppare un Proof of Concept direttamente con le business unit di Leonardo. Oltre a questo, LVenture Group metterà a disposizione delle startup anche le competenze verticali del proprio team nei principali ambiti strategici, secondo l’approccio full-stack, supporto a 360° dall’accelerazione all’exit.
Dopo una prima call che ha già visto la selezione di 10 startup, la seconda edizione arriva per supportare la crescita di startup innovative in due settori verticali: “Simulation and gamification” e “Networking and cybersecurity” rivolgendosi anche a spin-off universitari nazionali e internazionali.
Per quanto riguarda l’ambito di “Simulation and gamification”, l’acceleratore è alla ricerca di soluzioni di simulazione per scenari realistici e digital twin, oltre a soluzioni di serious gaming per applicazioni di addestramento simultaneo da remoto. L’obiettivo sarà quello di migliorare l’analisi, la pianificazione e la gestione di missioni critiche, incrementando il supporto e il coinvolgimento dei clienti nell’utilizzo e nella gestione delle piattaforme Leonardo. Nel secondo verticale, sono comprese invece soluzioni di IoT cybersecurity e infrastrutture di comunicazione basate su software, applicazioni Zero-Trust Security, protezione dei dati e crittografia, Active Defence, quantum communication e quantum computing.
Sarà possibile candidarsi fino al 24 marzo a questo link, dopodiché l’acceleratore inizierà la fase di selezione. Una maggiore concentrazione andrà sulle startup in fase seed e pre-seed che abbiano almeno un Minimum Viable Product dimostrabile.
