Colossal Biosciences: la startup che riporta in vita le specie estinte

Di
Redazione Millionaire.it
29 Gennaio 2025

Negli ultimi anni, il concetto di “de-estinzione” è passato dall’essere pura fantascienza a una concreta possibilità scientifica. A guidare questa rivoluzione biotecnologica è Colossal Biosciences, un’azienda texana che punta a riportare in vita specie estinte, come il mammut lanoso e il dodo. Fondata nel 2021 da Ben Lamm, imprenditore tecnologico, e George Church, illustre genetista di Harvard, Colossal ha recentemente raggiunto una valutazione di 10 miliardi di dollari, diventando la prima startup texana a toccare questa cifra.

 

Un’idea da 10 miliardi di dollari

L’idea alla base di Colossal è nata nel 2019, quando Lamm ha chiesto a Church quale sarebbe stato il progetto più ambizioso che avrebbe intrapreso con risorse illimitate. La risposta del genetista è stata chiara: riportare in vita il mammut lanoso e reintrodurlo nell’Artico per contribuire alla rigenerazione dell’ecosistema.

Con il declino della biodiversità globale – il 50% delle specie potrebbe estinguersi entro il 2050 – il concetto di de-estinzione si sta rivelando una possibile soluzione per riequilibrare gli ecosistemi. Un esempio pratico di successo nel ripristino ambientale è la reintroduzione dei lupi nel Parco Nazionale di Yellowstone nel 1995, che ha portato a un aumento della vegetazione e alla crescita della popolazione di castori, migliorando la salute dei corsi d’acqua.

 

Dai mammut ai dodo: il futuro della de-estinzione

Colossal ha già avviato tre progetti di de-estinzione, lavorando sul mammut lanoso, il dodo e il tilacino (o tigre della Tasmania). Nel caso del dodo, la società ha sviluppato pulcini chimera capaci di trasportare geni di questa specie estinta. Inoltre, ha creato un dispositivo di utero artificiale per coltivare embrioni, tecnologia fondamentale per la riproduzione di specie riportate in vita geneticamente.

Tra le menti che stanno contribuendo a questa impresa vi è Beth Shapiro, diplomata alla Rome High School nel 1994 e oggi Chief Science Officer di Colossal. Shapiro, biologa molecolare con formazione a Oxford, ha lasciato il mondo accademico per dedicarsi a questo progetto, spinta dal potenziale della biotecnologia nella conservazione delle specie.

 

Un modello di business innovativo

Oltre all’aspetto scientifico, Colossal ha attirato investitori di spicco, tra cui il regista Peter Jackson e l’avventuriero Victor Vescovo. Il modello economico si basa su due pilastri: la commercializzazione delle tecnologie sviluppate e il mercato emergente dei “crediti di biodiversità”. Questi crediti, simili a quelli sul carbonio, permettono alle aziende di finanziare la rigenerazione degli ecosistemi per compensare il proprio impatto ambientale.

Parallelamente, Colossal ha già lanciato due spin-off tecnologici: Form Bio, una piattaforma di biologia computazionale per applicazioni sanitarie umane, e Breaking, specializzata in microrganismi capaci di degradare la plastica.

 

Fantascienza o realtà?

Se il progetto di Colossal può ricordare “Jurassic Park”, Lamm rassicura che riportare in vita i dinosauri è impossibile: il DNA non può sopravvivere per 65 milioni di anni. Tuttavia, la de-estinzione di specie più recenti, come mammut e dodo, è tecnicamente fattibile e può avere un impatto positivo sugli ecosistemi.

Nonostante gli scettici iniziali, la startup ha saputo guadagnare credibilità coinvolgendo persino ex critici, come Love Dalén, esperto di mammut, che oggi collabora con l’azienda come consulente scientifico.

Con 170 ricercatori distribuiti tra Dallas, Boston e Melbourne e un nuovo laboratorio di 45.000 metri quadrati in costruzione, Colossal sta accelerando verso un futuro in cui la de-estinzione potrebbe non essere più fantascienza, ma una realtà concreta al servizio della natura.

 

 

 

 

 

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