Creo i prodotti di bellezza biologici e “zero waste”

Di
Redazione Millionaire
20 Luglio 2017

Laëtitia Van de Walle, 32 anni, francese, nel 2010 ha fondato Lamazuna. Partita con 2500 euro, oggi vende in 19 Paesi. E, a settembre, arriverà anche in Italia.

Laëtitia Van de Walle, 32 anni, francese, ha creato Lamazuna, un brand di prodotti biologici e vegani per la bellezza e l’igiene personale. Attenta all’ambiente, ha cercato il modo di azzerare la spazzatura che si produce ogni giorno in bagno, partendo dal packaging. Così dischetti e detergenti struccanti sono sostituiti da spugnette in microfibra naturale, i tubetti del dentifricio diventano lecca-lecca da strofinare sullo spazzolino, mentre shampoo, deodorante e creme sono in formato solido. E per cofanetti e involucri che non si possono eliminare Laëtitia ha optato per materiali biodegradabili.

Com’è nata l’idea?

«Mi è balenata nella sala da bagno. Ogni giorno buttavo nella spazzatura fino a 5 dischetti di cotone per struccarmi, cui si sarebbero aggiunti confezioni di latte detergente e tonico. L’idea di partenza quindi è stata la salvietta struccante, nel 2010. Ma mi sono subito resa conto che c’era qualcosa di grosso su cui lavorare. In quel periodo ero già impegnata nel lancio di un’altra impresa, One Night Stamp. Avevo disegnato degli stampini-tattoo con frasi divertenti e accattivanti. Era un mezzo originale per socializzare. Funzionava. Ma niente di paragonabile alla vera utilità di Lamazuna».

Come hai sviluppato il progetto?

«L’investimento iniziale è stato di 2500 euro. Avevo 25 anni e i miei risparmi erano appena 500 euro. Gli altri li ho chiesti a mia madre. Ho fatto tutto da sola, sbagliando e imparando. Per questo, sono serviti anni per arrivare dove siamo oggi».

Il dentifricio su stecco

Come hai promosso il brand?

«In Francia ha funzionato moltissimo il passaparola. Molte blogger sono impazzite per le nostre salviette struccanti: si possono utilizzare fino a 300 volte e si lavano in lavatrice. In più abbiamo un truck-shop, che chiamiamo Ulysse. È un vecchio van ristrutturato con materiali di recupero, con cui facciamo i nostri Road-Show in giro per la Francia».

I guadagni?

«Nel 2016 abbiamo registrato un volume d’affari di 2 milioni di euro. Oggi Lamazuna conta 15 dipendenti. Ha un negozio monomarca a Parigi. È venduto in 19 Paesi, dalla Svizzera agli Emirati Arabi. A settembre ci sarà il lancio ufficiale in Italia, al SANA (Salone Internazionale del Biologico e del Naturale) di Bologna, dall’8 all’11. Per noi conta anche il “bilancio ecologico”».

Quali sono i risultati per l’ambiente?

«Solo nel mese di luglio in Francia abbiamo evitato 13 milioni di rifiuti. Ad oggi abbiamo supportato 13 Ong, piantato 4000 alberi in Amazzonia, nell’ambito di un progetto internazionale cui aderiamo, e abbiamo utilizzato 3,5 tonnellate di legno riciclato per realizzare il nostro negozio, il magazzino e i mobili dei nostri uffici a Parigi. Come imprenditori siamo responsabili al 100% dei prodotti che esistono sulla Terra, ma
soprattutto di ciò che ne rimane nell’ambiente e del danno che procurano».

Info: www.lamazuna.com

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