Creo un’App per studenti scaricata da 2 milioni di persone nel mondo

Di
7 Novembre 2014

«Spero che la mia storia possa ispirare molti giovani a non avere paura di creare qualcosa di proprio e inventarsi un lavoro» scrive in una email arrivata in redazione, Antonio Giarruso, 25 anni, di un paesino in provincia di Caserta: è il creatore di iMathematics, App educativa che è stata scaricata da 2 milioni di utenti, dall’Italia e dal mondo (Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Cina…):

«Volevo studiare ingegneria informatica, ma mio padre mi ha convinto a inscrivermi a ingegneria civile: “Potrai metterti in proprio più facilmente” mi diceva. E invece io sognavo di programmare, ho iniziato a farlo da solo, a informarmi sul Web e a mettere giù qualche idea».

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L’intuizione che ha dato una svolta alla sua vita giunge ai primi anni di Università, Antonio ha bisogno di uno strumento per facilitarlo nello studio delle materie come la matematica, la chimica, la fisica: «Ho scoperto che le migliori idee nascono da bisogni che senti tu in prima persona. Mi serviva uno strumento per ripetere facilmente per gli esami, non c’era una cosa simile sul mercato e allora ho deciso di farla io: all’inizio anche in modo non perfetto. Poi il successo mi ha convinto a svilupparla meglio».

L’App contiene formulari e calcolatrici specifiche (per matrici, sistemi, equazioni). Si scarica gratis, ma c’è una versione pro che contiene più formule e calcolatrici, oltre a un quiz interattivo per comprendere quanto si è appreso nello studio: «Lo scorso anno ho fatturato 50mila euro, quest’anno siamo già sui 100mila».

Ha sviluppato la sua idea, insieme alla fidanzata, Carolina Pocino, laureata in economia, che lo aiuta nella parte marketing: «Tempo dopo aver messo la App sullo store, riceviamo una email dalla Apple che ci chiede materiale promozionale. Oggi siamo tra le App più scaricate e in cima alle classifiche dello store, marchiata con il badge Essentials, ossia come una delle App da scaricare».

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Ma non sono tutte rose e fiori, come spiega:

L’Italia non è certamente il miglior posto per avviare un business tecnologico, soprattutto per una legislazione fiscale che non riconosce e protegge aziende legate al settore IT che fatturano con i ricavi degli store di applicazioni».

Oggi Antonio continua i suoi studi, sviluppa nuove idee e rifiuta offerte di lavoro prestigiose: «Ho ricevuto richieste da Amazon, Shazam, per entrare nel loro team. Ma ho declinato perché non avrei tempo per sviluppare i miei progetti» conclude.

INFO: http://werasoft.com/

Ecco i suoi consigli per sviluppare un’App di successo nel settore educativo:

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  • Le migliori idee vengono fuori da una tua necessità: «Non c’è miglior cliente di noi stessi. Ho provato a sviluppare altre App immedesimandomi nei bisogni degli altri, ma non ho avuto lo stesso successo di iMathematics, che risponde principalmente a un mio bisogno personale».
  • Punta su qualità e semplicità. «Molti nel settore inseriscono pdf all’interno delle App e sbagliano perché non tengono conto della semplicità di utilizzo e ricerca che garantisce un database. Poi fai una cosa semplice e stupida che tutti possono capire intuitivamente».
  • Differenziati. «Serve un prodotto dalle caratteristiche uniche che abbia valore per i clienti, che offra un’esperienza».

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Giancarlo Donadio

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