andrea la mesa

«Da stagista a top manager di Airbnb: ho fatto tutto da solo»

Di
Tiziana Tripepi
8 Giugno 2017

Andrea La Mesa, 35 anni, romano sei anni fa si è presentato al garage dove Joe Gebbia e il suo team lavoravano a Airbnb, a San Francisco. Così è iniziata la sua carriera da manager.

“Buongiorno, posso lavorare per voi?” È così che Andrea La Mesa, romano, 35 anni, sei anni fa si è presentato al garage dove Joe Gebbia, Brian Chesky, Nathan Blecharczyk e un’altra trentina di ragazzi stavano lavorando a un nuovo sito che si chiamava Airbnb, a San Francisco. Da allora non li ha più lasciati. E oggi è Global Director di una nuova piattaforma che si chiama Trips. Se ci si collega a Airbnb si trova, oltre alla sezione “case”, il servizio “esperienze”: si può prenotare cioè (anche indipendentemente dall’alloggio) la visita a luoghi, magari nascosti, e a esperienze con le persone del posto. Andrea lo sta lanciando in tutto il mondo.

Ma come è arrivato fin qui?

«Mi sono laureato in Economia e commercio alla Sapienza, poi ho lavorato in Accenture. La mia passione è sempre stata la tecnologia e il mondo di Internet. Dopo tre anni di lavoro in consulenza mi sono messo in proprio, fondando un’agenzia di online marketing e social media. Ma poi ho deciso di partire per la California. Volevo fare una startup di prodotto e la volevo fare in Silicon Valley, perché molti prodotti di successo stavano nascendo lì».

Andrea concorre alla borsa di studio Fulbright Best, che dà accesso a un corso in Entrepreneurship presso la Santa Clara University, e a un periodo di internship in un’azienda della Silicon Valley e poi (siamo nel 2011) fonda insieme a due soci italiani una startup di “soft recruiting”, che vende dopo 18 mesi.

Dalla startup a Airbnb

«Ormai innamorato della Silicon Valley, ho deciso di viverne la magia e lavorare in un’azienda tecnologica. Ho scelto Airbnb. Perché pensavo che per loro l’Italia potesse essere un mercato enorme: abbiamo tante seconde case, e città bellissime. Non avevano posizioni specifiche aperte, ho chiesto se potevo lavorare gratis. Mi hanno preso come stagista per 4 mesi, anda- vo lì tre giorni a settimana. La cosa che mi ha stupito di più è stato il fatto che Airbnb aiutava milioni di persone a diventare microimprenditori».

Senza che nessuno glielo richiedesse, Andrea prepara un piano di espansione per l’Italia. «Ho presentato a Chesky un progetto: le città su cui puntare, le opportunità che vedevo, dove volevo contribuire. Lui mi ha proposto di espandere Airbnb in Europa: ho aperto la sede di Berlino, l’Italia e l’headquarter di Dublino, assumendo decine di persone. Ero sempre in giro».

Tre anni fa Andrea torna in America, apre New York e Toronto. E pochi mesi fa gli viene affidato il lancio di Trips.

 

Tratto dall’articolo “Giovani innovatori da tenere d’occhio nel 2017” pubblicato su Millionaire di aprile.

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