Deepseek: l’AI cinese ‘low-cost’ che spaventa i giganti Tech occidentali

Di
Stefano Ingrosso
28 Gennaio 2025

I cinesi, a sorpresa, arrivano con un’AI gratuita, costata una frazione e che sembrerebbe persino migliore. Ma non tutto è come sembra… 

Cari lettori, cari appassionati di tecnologia, cari scettici dell’intelligenza artificiale: è il momento di aprire gli occhi. Mentre in Occidente ci siamo abituati a considerare ChatGPT e Claude come i massimi rappresentanti dell’AI, dall’Oriente arriva una rivoluzione silenziosa, ma potentissima. Si chiama DeepSeek, ed è l’intelligenza artificiale made in China che non solo rivaleggia con i vostri modelli preferiti, ma in molti casi li supera. E lo fa a un prezzo che sembra quasi un’offerta imperdibile.

Almeno così è quello che leggerete ovunque oggi. ma cerchiamo di capire perché.

 

L’AI che non ti aspetti
Immaginate un’intelligenza artificiale che non solo risponde alle vostre domande, ma lo fa con una precisione e una velocità che vi lasciano a bocca aperta. DeepSeek, l’ultima versione del modello cinese, vanta 671 miliardi di parametri e un’architettura MoE (Mixture of Experts) che gli permette di attivare solo una parte dei parametri necessari per ogni task, riducendo i costi computazionali senza compromettere le prestazioni. Questo lo rende non solo più efficiente, ma anche più veloce: genera 87,5 token al secondo, un risultato impressionante rispetto ai concorrenti (fonte: The Guardian, 2025).
E mentre in Occidente ci vantiamo dei nostri colossi tecnologici, pronti a ricevere centinaia di miliardi di dollari di investimenti, i cinesi ci mostrano che si può fare di meglio, spendendo meno.

DeepSeek è la prova che per innovare a volte budget stellari e progetti avveniristici non sono necessari.
DeepSeek non è solo un altro modello AI. È una vera e propria rivoluzione tecnologica. Con un’architettura avanzata che combina efficienza e potenza, DeepSeek è in grado di gestire compiti complessi con una velocità e una precisione che lasciano i concorrenti indietro.

Ad esempio, in test di codifica come HumanEval, DeepSeek ha dimostrato una precisione superiore, fornendo
non solo il codice corretto, ma anche spiegazioni dettagliate del processo di pensiero, rendendolo uno strumento ideale per sviluppatori e professionisti (fonte: TechCrunch, 2024).

Ma il vero colpo di genio è (o sembra essere) il costo ridotto. Mentre modelli come GPT-4 e Claude richiedono investimenti enormi per l’addestramento (si parla di 10 miliardi di dollari per GPT-4 e 5 miliardi per Claude 3.5, secondo Bloomberg), DeepSeek ha un costo di addestramento di ‘appena’ 558 milioni di dollari. Comunque non ‘solo’ 5/6 milioni come dicono alcuni. E il costo per generare 1 milione di token è di soli 0,48 dollari, contro i 18 dollari di GPT-4 e Claude (fonte: The Guardian, 2025).

È come se i cinesi avessero trovato il modo di offrirci un Ferrari al prezzo di una Panda. E chi direbbe di no?
E poi c’è la questione dell’open-source. DeepSeek non è un sistema chiuso e proprietario: è aperto a tutti. Questo significa che chiunque può accedere al suo codice, modificarlo e migliorarlo. È un approccio che favorisce l’innovazione e la collaborazione, creando una comunità globale di utenti che lavorano insieme per spingere i confini dell’AI sempre più in là (fonte: Wired, 2024).

In un mondo in cui la trasparenza è sempre più importante, DeepSeek si distingue per la sua apertura. Mentre i modelli occidentali restano avvolti nel mistero, DeepSeek si mostra per quello che è: uno strumento potente, ma anche accessibile e migliorabile da chiunque abbia le competenze per farlo.
Ma ciò che rende DeepSeek davvero speciale è la sua capacità di adattarsi in tempo reale. A differenza di altri modelli, che richiedono aggiornamenti manuali per migliorare, DeepSeek impara direttamente dalle interazioni con gli utenti. Questo lo rende incredibilmente versatile: che tu stia gestendo un’azienda, facendo ricerca o semplicemente cercando risposte alle tue domande, DeepSeek si adatta alle tue esigenze, diventando sempre più preciso e utile con il passare del tempo (fonte: MIT Technology Review, 2024).

 

 

Provare per credere
La vera forza di DeepSeek, però, si vede quando lo si prova. La sua interfaccia è intuitiva e user- friendly, pensata per rendere l’interazione il più naturale possibile. E quando inizi a usarlo, ti rendi conto che non stai solo parlando con una macchina: stai collaborando con uno strumento che ti ascolta, ti capisce e ti aiuta a raggiungere i tuoi obiettivi. Molto di più dei cugini occidentali che spesso di dimostrano ancora sbadati, imprecisi e un po’ lenti.

 

 

Quanto costa? 

Per ora non costa nulla per gli utenti… o meglio, ti chiede i tuoi dati (ovvero tutto quello che hai da offrire).

Ironia della sorte, la ‘piccola’ azienda cinese ieri ha visto scaricare la sua app a ritmi record al punto da creare un collo di bottiglia e imporre la temporanea sospensione dei download. E intanto le tech occidentali, Nvidia in primis, hanno visto crollare le loro quotazioni. E, ancora una volta, un’azienda cinese si presenta alla porta per divorare voracemente i nostri dati.

 

 

Non era forse questo il grande timore degli Stati Uniti?

Cara Europa, cari USA, è il momento di fare i conti con la realtà. DeepSeek non è solo un’alternativa a ChatGPT e Claude. È un modello che rappresenta il futuro dell’intelligenza artificiale: potente, accessibile, trasparente e in continua evoluzione. E mentre noi discutiamo di etica e regolamentazioni, i cinesi ci mostrano che si può innovare senza perdere di vista l’obiettivo: creare un’AI che sia davvero al servizio di tutti. Almeno fin quando le regaliamo tutti i nostri dati.

Ah… Questo articolo è stato scritto con l’aiuto di DeepSeek.

 

 

C’è un però… non tutto quello che si legge a riguardo è del tutto preciso.

DeepSeek R1 è al centro dell’attenzione, ma sono molte le informazioni errate che circolano. Un esperto, Philipp Schmid (Hugging Face) ha condiviso una serie di chiarimenti sui dettagli tecnici e organizzativi del progetto. Ecco un riassunto dei falsi miti più rilevanti che Schmid ha voluto mettere allo scoperto:

  1. Costo dell’addestramento: Il modello base di DeepSeek R1 ha richiesto GPU per un valore di circa 5,5 milioni di dollari. Tuttavia, questa cifra non include altre fasi cruciali, come test, generazione dati e ottimizzazioni. Le stime di un costo inferiore sono quindi fuorvianti (come scrivevamo sopra).
  2. Supporto finanziario e infrastruttura: DeepSeek R1 non è un semplice progetto secondario. È supportato da High-Flyer, un hedge fund cinese che gestiva oltre 7 miliardi di dollari nel 2020. Il team include esperti di livello mondiale, come medaglisti olimpici in matematica, fisica e informatica. Inoltre, dispongono di circa 50.000 GPU, una potenza di calcolo immensa.
  3. Caratteristiche del modello: Il vero DeepSeek R1 è un modello MoE (Mixture of Experts) con 671 miliardi di parametri, in grado di funzionare solo su potenti GPU (16 H100 con 80 GB di memoria ciascuna). Esistono versioni distillate, più piccole (a partire da 1,5 miliardi di parametri), ma non paragonabili al modello originale.
  4. Privacy e utilizzo dati: La piattaforma ospitata su chat.deepseek.com potrebbe utilizzare i dati degli utenti per addestrare nuovi modelli, come indicato nei Termini di Servizio.
  5. Impatto dell’Open Source: Hugging Face sta lavorando a una pipeline open source per riprodurre il modello, dimostrando come la scienza aperta possa portare benefici duraturi.

 

Insomma… DeepSeek R1 rappresenta uno dei progetti di intelligenza artificiale più avanzati e ben finanziati del momento. È essenziale distinguere tra il vero modello e le sue versioni distillate, così come riconoscere la trasparenza e le implicazioni per l’open science. E prima di esaltarci… osserviamo la realtà, quello che è certo è che la corsa dell’AI potrebbe solo all’inizio ed è globale.

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