Bergamo e Brescia: 100 grandi progetti e 500 eventi accomunano per tutto il 2023 due città e due province già capitali della produttività con una densità imprenditoriale senza uguali al mondo. Territorio, arte e impresa del futuro
Sono le due città che più hanno sofferto per la pandemia. Un tessuto produttivo e imprenditoriale ricchissimo che è stato messo a dura prova. Per questo motivo a Bergamo e a Brescia è stato conferito il riconoscimento di “Capitale italiana della cultura” in via straordinaria, in deroga cioè alle normali procedure che prevedono la partecipazione a un bando per potersi candidare. E non è tutto. Per la prima volta il titolo è stato dato a due città e non a una sola: “Bergamo e Brescia capitale della cultura” è scritto intenzionalmente al singolare. L’obiettivo è promuoverne il rilancio socio-economico e culturale.

Le due città vantano due siti patrimonio Unesco: a Bergamo il tracciato delle mura veneziane, costruite tra il XVI e il XVII secolo, a Brescia l’area archeologica del Capitolium, appartenente all’antica Brixia, che comprende anche il complesso monumentale di San Salvatore-Santa Giulia. Al di fuori delle città, un territorio esteso, che va dalla Franciacorta al lago d’Iseo fino al lago di Garda e le Prealpi. Ma soprattutto, con più di 200mila imprese e una cultura del lavoro che si tramanda di generazione in generazione, Bergamo e Brescia sono le due province più produttive d’Europa, con una densità imprenditoriale che non ha eguali nel mondo sviluppato. A Bergamo le imprese attive sono oltre 85mila, quasi 8 ogni 100 abitanti, con una forte presenza di aziende artigiane (il 36%). A Brescia sono quasi 120mila (dati Camere di Commercio). Capitali dell’ingegno e dell’operosità, dunque. Prova ne è il ricco palinsesto che si sviluppa lungo tutto il corso di quest’anno: 100 grandi progetti e più di 500 iniziative tra mostre, concerti, spettacoli, laboratori e incontri, tutti visibili sul sito bergamobrescia2023.it .

Leggi di più su Millionaire di febbraio 2023 ora in edicola