Dopo il finanziamento di 650mila euro ottenuto lo scorso anno, Foorban chiude un nuovo round da 1,5 milioni di euro. Stesso gruppo di investitori, nuovi obiettivi. Il ristorante “digitale”, creato a Milano da Marco Mottolese, Stefano Cavaleri e Riccardo Pozzoli, punta ad ampliare il team, espandersi oltreconfine e consolidare le attività. Non solo digital.
Accanto al food delivery, lo scorso novembre Foorban ha inaugurato un servizio dedicato alle aziende. Con punto vendita aperto nella sede di Amazon Italia, dove oltre 500 dipendenti fanno il pick-up dei piatti del giorno direttamente dai frigoriferi a vista. «Vogliamo dare al cittadino moderno un servizio di healthy-food smart, che lo segua ovunque» spiegano i fondatori. Online, a casa, e offline, in ufficio. «La sfida è creare un’esperienza completa e multicanale».
Com’è nata l’idea

«Cercavamo un modello di business in grado di soddisfare in modo innovativo il bisogno di “food on demand”» ci ha raccontato in un’intervista Marco Mottolese. «In Italia è già diffuso il trend del food delivery. Con due modelli: i marketplace (come Just Eat), cioè piattaforme che permettono di ordinare cibo da vari ristoranti, e chi si occupa anche di delivery con la propria flotta di rider (come Deliveroo). Noi abbiamo pensato a un modello integrato, basato sulla gestione di tutto il processo: l’ordine online, la cucina e la consegna a domicilio».
Come funziona
Il ristorante digitale funziona con un’app. Il cliente usa lo smartphone per ordinare i piatti, scegliere l’orario della consegna e pagare per il servizio. Quando l’ordine è pronto, un rider lo porta all’indirizzo richiesto, in bicicletta, vespa o ape.
Ad oggi Foorban ha consegnato più di 100mila pranzi nel centro di Milano. Nei prossimi mesi estenderà il servizio anche alle cene. La società ha raccolto 2,5 milioni di euro di finanziamenti.