Il disegno di legge sull’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario, presentato dal Ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, ha superato l’ultimo scoglio parlamentare con l’approvazione della Camera. Questa normativa, frutto di una lunga trattativa e oggetto di accese discussioni, è stata concepita per implementare disposizioni previste dalla riforma del titolo V della Costituzione del 2001, in base a cui le regioni possono chiedere allo Stato competenza esclusiva su 23 materie di politiche pubbliche.
L’autonomia differenziata consente alle regioni a statuto ordinario di acquisire maggiore autonomia legislativa in materie di competenza concorrente e, in alcuni casi, esclusiva dello Stato. Tra le materie incluse ci sono importanti settori come l’istruzione, la sanità, la protezione civile, il commercio internazionale, la sicurezza del lavoro, e molti altri. Inoltre, questa autonomia permetterebbe alle regioni di trattenere una porzione maggiore del gettito fiscale generato localmente, modificando il sistema di redistribuzione delle risorse a livello nazionale.
Il disegno di legge ha sollevato notevoli preoccupazioni riguardo al potenziale aumento del divario socio-economico tra il Nord e il Sud dell’Italia. Critici e oppositori sostengono che l’assegnazione di maggiori risorse alle regioni più ricche del Nord potrebbe aggravare la cosiddetta “desertificazione sanitaria” nel Sud, dove già oggi si registra una cronica carenza di personale medico e infrastrutture sanitarie adeguate.
La proposta di Calderoli ha trovato resistenza anche all’interno della stessa maggioranza di governo, in particolare da parte di Fratelli d’Italia, che vede con preoccupazione una politica che potrebbe favorire il Nord a scapito del Centro-Sud, contrariamente alla loro vocazione nazionalista. Alcuni economisti e sociologi hanno messo in discussione la sostenibilità di questa riforma, evidenziando come essa possa non solo cristallizzare ma addirittura accentuare le disuguaglianze esistenti, creando un’ulteriore spaccatura all’interno del paese.
La tensione ha raggiunto il suo apice durante la discussione parlamentare alla Camera, dove si è verificata una violenta rissa. L’opposizione ha protestato energicamente contro la riforma, culminata con il tentativo di un deputato del Movimento 5 Stelle di consegnare una bandiera tricolore al Ministro Calderoli. La situazione è rapidamente degenerata in uno scontro fisico, con alcuni deputati della maggioranza che hanno aggredito il deputato del M5S, causando ferite tali da necessitare il ricovero ospedaliero.
Mentre il disegno di legge sull’autonomia differenziata è ora legge, il dibattito sul suo impatto, sia in termini di governance che di coesione sociale, è tutt’altro che concluso.