Giovane inventa la ferrovia sostenibile che produce energia

Di
Redazione Millionaire
26 Gennaio 2015

Si è inventato Greenrail, una traversa ferroviaria fatta di pneumatici e plastica riciclata, che riduce spese di manutenzione, rumori e vibrazioni. E che in più genera energia elettrica pulita al passaggio dei treni. Lui è Giovanni De Lisi, 29enne di Palermo: «Dopo essermi iscritto alla facoltà di Giurisprudenza, ho capito che non volevo fare l’avvocato, ma l’imprenditore. Mio padre ha un’impresa di costruzioni ferroviarie e gli ho chiesto di lavorare alle sue dipendenze. Lui, invece di darmi una scrivania, mi  ha spedito in cantiere. Ho cominciato dal basso a fare l’operaio: mi occupavo della manutenzione e montaggio delle traversine» racconta a Millionaire.

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Giovanni si appassiona al lavoro e inizia a studiare il settore: «Ho letto che negli Stati Uniti stavano costruendo traverse ferroviarie in plastica riciclata. Il problema è che queste non erano sostituibili a quelle in calcestruzzo che rappresentano il 90% del mercato. Ma solo a quelle di legno. Ho studiato il mercato e mi sono reso conto che c’erano numeri straordinari: 4 miliardi di euro, il valore solo per la manutenzione e la sostituzione, 80 milioni le traverse acquistate ogni anno nel mondo. Allora ho pensato come fare per trovare una soluzione. Ho chiamato un amico architetto per farmi aiutare».

Questo l’embrione da cui si origina Greenrail: «La traversa è fatta di plastica e pneumatici fuori uso. Il sistema che abbiamo brevettato può sostituire le traverse in calcestruzzo, dura di più rispetto a quelle tradizionali (50 anni, rispetto ai 30 del calcestruzzo), costa di meno (70 euro a traversa contro i 98 in media del calcestruzzo). E ha diversi risvolti positivi sull’ambiente: smaltisce 50 tonnellate di plastica in uno solo chilometro di linea e produce (grazie a sistemi piezoelettrici) 120 kwh di energia per ogni transito di 10-15 treni all’ora».

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Una volta avuta l’idea, bussa alle porte dei principali finanziatori italiani, ma riceve solo porte in faccia: «Se sei un’App ti danno soldi, se invece pensi a un progetto diverso, capace di creare tanti posti di lavoro, ti dicono che l’investimento è troppo alto. La verità è che si tratta di un mercato così grande che spaventa».

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Per finanziare il progetto, ricorrono a soldi propri, una prima forma di autofinanziamento dei soci (sono 6 in tutto), poi la partecipazione al bando Edison Startup e la vittoria di 100mila euro. Ora sono tra i finalisti del bando Horizon 2020: hanno ottenuto 50mila euro nella prima fase e se passeranno la seconda, riceveranno un premio di 2 milioni e mezzo di euro: «Non abbiamo finito lo sviluppo del prodotto, ma già abbiamo l’interesse di diversi Paesi: stiamo chiudendo accordi in Kazakistan, Australia, Stati Uniti, Regno Unito. Concederemo il brevetto per 20 milioni di euro e offriremo un primo contratto per la fornitura di 200 milioni. Si può fare innovazione, anche se in Italia è più difficile e ci vuole il doppio del coraggio. Se hai un’idea, ricerca le migliori competenze. E poi lotta, buttati, crea, non arrenderti. Se l’idea e il prodotto sono validi, arrivi all’obiettivo. Con fatica, ma ci arrivi».

INFO:  http://www.greenrail.it/

Giancarlo Donadio

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