L’anno scorso l’Italia era al 44esimo tra i Paesi scelti dagli expat, quest’anno invece scende al 47esimo posto su 53. L’età media degli expat in Italia è di 44 anni. Il 21% è venuto nel Bel Paese per studiare all’università arrivando dall’America.
InterNations, la più grande comunità di expat al mondo con oltre 4,8 milioni di membri, ha pubblicato gli ultimi risultati del suo sondaggio annuale Expat Insider, che ha compie 10 anni quest’anno. Questa decima edizione in particolare si basa sui dati di 12.065 stranieri residenti che rappresentano 171 nazionalità e vivono in 172 Paesi o territori.
Anche se l’Italia quest’anno è al 47° posto secondo Expat Insider, il Bel Paese riceve comunque ottimi voti per quanto riguarda alcuni aspetti come: varietà culinaria e opzioni di ristorazione, mentre il 72% valuta positivamente la cultura e la vita notturna. Altro aspetto che viene fuori dal sondaggio è che tre stranieri residenti su quattro si trovano liberi di poter esprimere apertamente se stessi.
Con oltre 12.000 intervistati, Expat Insider è uno dei sondaggi più approfonditi su come vivere e lavorare all’estero. Fornisce informazioni sulla vita degli stranieri residenti in 53 destinazioni, offrendo informazioni approfondite sulla soddisfazione degli intervistati per i rispettivi Paesi basate sui seguenti cinque indici:
Qualità della vita
Facilità di ambientamento
Condizioni lavorative all’estero
Condizioni finanziarie personali
l’indice degli elementi essenziali per gli expat, che comprende abitazione, amministrazione, lingua e infrastruttura digitale.
Per gli italiani all’estero invece, il 20% di chi è andato via ha tra i 18 e i 34 anni e lo fa per trovare un lavoro migliore, un salario migliore o per studiare una seconda lingua. Ma il problema non si ferma alla “fuga dei talenti”. Insieme ad un gruppo di esperti, Massimo Anelli, professore associato nel dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università Bocconi di Milano, ha calcolato che ogni mille emigrati, tra il 2008 e il 2015, in Italia sono state create circa 36 imprese in meno.
È stato così rivelato che questa “fuga dei talenti” ha portato anche alla mancanza di molte imprese e startup. Stando ai nuovi dati Istat nell’ultimo rapporto sulle migrazioni, sono circa un milione i connazionali espatriati tra il 2012 e il 2021, un quarto dei quali con una laurea. Il Regno Unito è la meta preferita dei giovani laureati, seguito da Germania, Svizzera e Francia.
Le prospettive di carriera? Mancano
Il punto più dolente per gli expat in Italia è l’indice del lavoro all’estero, che la vede al penultimo posto in classifica, insieme alle prospettive di carriera. Quasi la metà degli stranieri residenti non è soddisfatta del mercato del lavoro locale e uno su tre afferma che il trasferimento in Italia non ha migliorato le proprie prospettive di carriera. Ecco quindi che l’Italia si colloca all’ultimo posto per le opportunità di carriera personale. Anche l’orario di lavoro non aiuta a trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata. Gli italiani però sono sempre amichevoli, quindi gli expat trovano abbastanza semplice fare nuove amicizie.
I Paesi migliori dove trasferirsi
Secondo i risultati del sondaggio Expat Insider 2023, Il Messico rimane al primo posto, seguito dalla Spagna che dal quinto posto dell’anno scorso sale così in seconda posizione, poi Panama, Malesia, Taiwan, Thailandia, Costa Rica, Filippine, Bahrain e infine Portogallo in decima posizione.
I peggiori
Le peggiori destinazioni per gli expat sono Kuwait (53°), Norvegia, Turchia, Corea del Sud, Germania, Sudafrica, Italia, Malta, Nuova Zelanda e Giappone.