La leggerezza, il saper sorridere di noi stessi, può essere una cura per tutti. E una fonte di ispirazione per i leader.
Sapete quanto tempo sorride in media un adulto ogni giorno? È la domanda posta a bruciapelo da Ambrogio Scognamiglio, docente universitario, coach e clown dottore, durante un TEDx a Legnano (MI), lo scorso aprile, quando dodici professionisti di diverse estrazioni sono saliti sul palco per esprimersi sul tema della leggerezza. La risposta è sconcertante: 40 secondi. La leggerezza, la capacità di saper sorridere di noi stessi, di non prenderci troppo sul serio, è un’arte che va allenata. Perché ci fa stare bene e fa funzionare meglio il nostro cervello. «Ci muoviamo nel mondo come se dovessimo salvare vite», spiega Scognamiglio. «Vestiamo i nostri progetti e i nostri obiettivi di “seriosità”. Che non significa “serietà”: essere seri significa essere responsabili, centrati, affidabili. Essere seriosi significa essere pesanti».
Vivere “in orizzontale”
«La leggerezza è la sensazione che proviamo quando sperimentiamo il sollievo, cioè quando riusciamo a liberarci di un peso che stavamo portando da tanto tempo, e lo lasciamo andare», afferma Agnese Scappini, psicoterapeuta e dottoressa in Filosofia ed etica delle relazioni umane. «Che sia un trauma, un dolore, un senso di colpa. A venirci in aiuto sono le persone a noi care, a noi vicine, che rappresentano una buona rete che ci può sostenere quando dovessimo perdere un po’ l’equilibrio». Federico Ott, consulente nelle risorse umane e coach, managing partner di Risorsa Uomo, ha spiegato a Millionaire come la leggerezza si raggiunga quando si vive “in orizzontale” invece che “in verticale”. Quando non si rincorre a tutti i costi l’eccellenza, quando non necessariamente si vuole essere i numeri uno, perché stare in vetta non ci fa più vedere la bellezza e la varietà di quello che c’è in basso.
«Se ci si focalizza su una sola cosa e poi non si riesce ad arrivare in fondo, c’è il rischio che il fallimento sia più scottante. Se invece siamo polivalenti riusciamo a essere più leggeri. È quello che chiamo “polivalenza leggera”», spiega Ott. «Vivere “in orizzontale” ci dà l’occasione di conoscere più gente e di fare tante cose, mentre se viviamo “in verticale” siamo più soli, e se siamo i numeri uno non avremo più nessuno da cui imparare. L’eccellenza è sovrastimata nella nostra società, e ci limita nel mettere in pratica le nostre passioni. Ognuno di noi è depositario di molteplici talenti». La metafora: «È come voler raggiungere un luogo con l’autostrada invece che percorrendo le strade provinciali: se faremo deviazioni, scopriremo cose nuove ed è molto più facile che sia un viaggio indimenticabile».
Pratichiamo il buonumore per essere dei buoni leader
«La leggerezza ci serve anche per lavorare meglio ed essere dei buoni leader», riprende Scognamiglio, ideatore e divulgatore del metodo D.O.S.E.®, acronimo di Dopamina, Ossitocina, Serotonina, Endorfine, i quattro neurotrasmettitori del benessere. «Sono quelli che dobbiamo attivare per vivere bene ma anche per prendere decisioni con intenzionalità e non istintivamente, cosa che avviene se invece attiviamo il cortisolo e l’adrenalina, i due ormoni che produciamo come risposta allo stress».
Un metodo che ha basi scientifiche, sulle quali Scognamiglio ha costruito percorsi di formazione per aziende, scuole, università e per il sociale, per fornire supporto in situazioni di disagio e bisogno. «Il vero leader non è colui che governa un gruppo, ma chi “si prende cura” del gruppo, gli fornisce una sanità mentale, emotiva e fisica. Per farlo, deve in primo luogo prendersi cura di sé».
Ecco quindi i suoi sei consigli per sviluppare la serotonina, il neurotrasmettitore del buonumore: 1) Ridi: calendarizza durante la giornata momenti divertenti, che ti mettano di buonumore. 2) Relazionati ogni giorno con persone che praticano il leggerismo® (leggerezza + umorismo), persone che ti fanno ridere e ti rilassano. 3) Segui un’alimentazione consapevole. Conosci quello che mangi e l’impatto che ha sul tuo corpo. Il 90% della serotonina è prodotta dall’intestino. 4) Pratica sport, di qualsiasi tipo: l’importante è che ti diverta, che ti riporti a “giocare” come quando eri bambino. Non per nulla in inglese “to play” significa sia giocare che fare sport. 5) Riposa. 6) Cogli i lati buffi della vita, sviluppa la capacità di ridere di te, degli imprevisti e delle difficoltà delle tue giornate.
Che cos’è il TEDx
TED (acronimo di Technology, Entertainment e Design) è un’organizzazione no profit statunitense che ha come obiettivo “diffondere idee di valore” e che dal 1990 organizza una conferenza annuale a cui partecipano le migliori menti del Pianeta. TEDx è il programma locale e auto-organizzato che opera sotto una licenza concessa da TED e raccoglie pensatori per condividere un’esperienza simile a quella che si vivrebbe durante una conferenza TED.
Articolo pubblicato su Millionaire giugno 2023