A quanto pare, c’è un sacco di gente là fuori che pensa che gli introversi preferiscano nascondersi dietro una pianta piuttosto che socializzare. Ma Karen Eber, CEO di Eber Leadership Group, vuole smentire tutto ciò e chiarire che gli introversi sono delle rocce inaspettate nell’universo lavorativo!
Il magazine americano Entrepreneur ha fatto due chiacchiere con Karen Eber, la cui opera magna “The Perfect Story” sta per essere pubblicata, per cercare di capire perché gli introversi, invece di essere i fanali spenti, siano in realtà delle gemme nascoste pronte a brillare.
Pare che gli introversi non siano degli eremiti che vivono in una grotta, né degli schivi perditempo. In realtà, sembrerebbero essere dei pensatori profondi che sfornano le idee più luminose quando hanno tempo per riflettere e ricaricare le batterie in santa pace, spiega la Eber.
La Eber getta questa provocazione: “Nel mondo del business, dove un tempo gli estroversi erano glorificati per la loro prontezza nel parlare e pensare ad alta voce, ora stiamo virando verso la valorizzazione di diversi stili di lavoro”. Aggiunge anche che essere introversi non è meno valido che scrivere con la mano sinistra piuttosto che con la destra: entrambe le preferenze sono valide e il trucco sta nel trovare ciò che funziona per te.
E c’è di più! Gli introversi portano al tavolo delle capacità alquanto uniche, come un occhio di falco per i dettagli e un intuito nato per scovare schemi e fattori di successo, osserva la Eber. Sono dei maestri nel pensare, modellare e rifinire le idee, diventando così degli oratori chiave straordinari, e il loro dono nel formulare le domande giuste può rimettere in carreggiata un team arenato.
“Gli introversi sono spesso quelli che riescono a evidenziare il contributo di ogni membro del team e a mettere in luce gli eroi silenziosi”. Mentre gli estroversi sparano a raffica, gli introversi scavano più a fondo, dando una direzione e una profondità essenziali alla conversazione. Hai bisogno di capire dove il team zoppica nelle decisioni? L’introverso è il tuo uomo (o donna)!
Ma il superpotere segreto degli introversi? La loro maestria nel linguaggio e nell’arte della narrazione. A quanto pare, mentre gli estroversi ci sommergono con un flusso di parole e termini vaghi, gli introversi scelgono le parole con cura e precisione, ci spiega la Eber.
“Le storie permettono agli introversi di colpire con un impatto maggiore”. Le storie non solo creano empatia e comprensione nel pubblico, ma aumentano anche il livello di fiducia. Grazie alla storia, gli ascoltatori creano le proprie conclusioni e il messaggio arriva più forte e chiaro, aumentando la presenza scenica dell’introverso. Insomma, con poche, mirate parole, creano un impatto da urlo!
Per non rimanere nell’ombra nel mondo del lavoro, introversi e leadership devono dare una mano: i leader devono conoscere i membri del team e gli introversi devono alzare un po’ la voce e far capire come lavorano meglio, suggerisce la Eber. Un piccolo esempio? Chiedere i temi delle riunioni in anticipo o evidenziare i propri contributi durante gli incontri uno a uno. Che ne dite, introversi, pronti a scatenare il vostro superpotere segreto?