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Da Milano a Londra grazie allo yoga

Di
Silvia Messa
23 Giugno 2017

Elisabetta, 31 anni, laurea in Design di interni, ha lasciato l’Italia e, dopo un anno e mezzo di lavoretti, ha trovato la sua strada come trainer.

Elisabetta, 31 anni, si era diplomata come geometra. Ma già dalle prime esperienze di lavoro ha sentito che il mestiere non dava spazio alla sua creatività. Si laurea in Design d’interni, al Politecnico di Milano. E studia anche come Visual merchandiser. Con il fidanzato, mentre studia, va in Inghilterra, a Manchester, per imparare l’inglese. Entrambi cominciano a desiderare di vivere lì. Sembrava solo un sogno. Tornano in Italia, trovano impieghi a tempo indeterminato. Si sposano, mettono su casa. Ma non sono soddisfatti. Lui non riesce a fare quello che ama, lavorare in un ristorante. In Italia gli chiedono il diploma di scuola alberghiera. Elisabetta non trova gratificazione nel suo lavoro.

«Ero entrata in uno studio per fare esperienza, ma stavo sempre al computer, mai in cantiere. Mi pagavano, il minimo».

Questione di soldi?

«No. Cercavo come incanalare il mio lato artistico». Dopo la laurea di Elisabetta
e il matrimonio, la coppia ricomincia a sognare l’Inghilterra. «Avevamo 25 anni. In Italia è un’età dove è difficile fare un cambio di carriera. Ma noi ci siamo licenziati e siamo partiti. Il primo mese siamo stati ospitati nella famiglia dove eravamo stati per il soggiorno studio. Lui ha trovato lavoro a Liverpool in una cucina, io spedivo cv. Mi hanno chiamata da uno studio di Interior design a Londra».

Il colloquio va male, Elisabetta si adatta a un lavoro in un bar, poi in una panetteria. «Un anno e mezzo di lavoretti. Ma non mi ero trasferita dall’Italia per fare quello. Mauro ha trovato posto in uno studio, poi è toccato a me». Ma Elisabetta cerca ancora la sua strada. Non ha paura di fare cambiamenti radicali, perché vuole trovare un’attività stimolante.

Da designer a insegnante di yoga

Lo scorso inverno è andata a New York, per seguire un corso di yoga, metodo Jivamukti. «Quel tipo di yoga ha trasformato il mio stile di vita. È adatto ai tempi moderni. Ed è un brand che in America è conosciuto, ma in Inghilterra, dove gli studi di yoga spuntano ovunque, consente di trovare spazi».

Oggi, Elisabetta si è licenziata dal suo lavoro, ha iniziato sostituendo altri trainer, ma ha già ottenuto classi sue, in tre centri. «Non sono ancora in grado di sostenermi. Guadagno tra 1.550 e 3.000 pound al mese, 50 pound all’ora per le lezioni private. Ma sento di aver fatto la scelta giusta. In Italia ci si lamenta del proprio lavoro, ma non si fa niente per cambiare.
Se hai un’idea in testa, puoi farlo».

Torneresti in Italia?

«Lo yoga che insegno nel nostro Paese non è ancora esploso».

Consiglieresti di partire?

«Sì. Lavorare all’estero apre la mente. Se vuoi, puoi sempre tornare, portandoti un beneficio, un nuovo metodo di lavoro. In Inghilterra sono fantastici per organizzazione. Ma noi le cose le facciamo meglio!».

Aspetti negativi?

«La lontananza dagli affetti. Per il cibo e le cose, si trova di tutto anche qui. Le piccole sconfitte ci sono, ma sono tasselli che ti fanno muovere verso quello che vuoi. Non tutti, però, sanno sopportare le difficoltà. Bisogna rimboccarsi le maniche. Certo, il fatto di essere in coppia, è un aiuto. Da sola, il percorso sarebbe stato più lungo».

 

Tratto dall’articolo “5 milioni di italiani all’estero” pubblicato su Millionaire di aprile.

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