Emanuele Siragusa, 28 anni, e Chiara Usseglio Mattiet, 29, sono una coppia di apicoltori. Laureati in filosofia a Torino, iniziano per hobby, poi capiscono che quella è la loro strada. Oggi producono miele e lo vendono a km zero, in mercatini, pasticcerie e gastronomie…
«Dopo la laurea, abbiamo provato la strada dell’insegnamento senza successo. Le scuole non ci chiamavano e volevamo costruirci qualcosa di nostro. Allora siamo andati in giro per l’Italia alla ricerca di cascine agricole, il mondo dell’agricoltura ci ha sempre appassionato. Abbiamo conosciuto diversi apicoltori che ci hanno raccontato il loro lavoro. Affascinati, abbiamo deciso di provarci. Prima comprando alcune arnie per fare le prime esperienze come hobbisti. Poi la passione ha preso il sopravvento e abbiamo deciso di farci un business. Abbiamo investito 4mila euro iniziali per comprare un centinaio di arnie (120 euro l’una) e il materiale che serve, le casse, lo svinatore per fare il miele…» racconta Emanuele a Millionaire.
Per il terreno necessario all’attività (1.500 metri quadrati necessari per cento famiglie) hanno provato il comodato d’uso, ma i prezzi erano eccessivi: «Siamo andati nei comuni vicini al nostro e abbiamo chiesto un elenco dei campi abbandonati. Siamo andati dai proprietari, alcuni non ricordavano neanche di averli, e abbiamo fatto con loro un accordo. Noi avremmo bonificato i terreni, perlopiù boschivi, e avremmo potuto usufruire del terreno gratuitamente in cambio di legna.
L’azienda di Emanuele e Chiara si trova a Val della Torre. Durante l’anno la coppia si sposta in altre zone con un camioncino e le arnie per fare mieli differenti: «Un’arnia in media produce 30/40 chili di miele l’anno. La nostra azienda produce diverse varietà di miele, l’acacia (11 euro al chilo), il castagno e il tiglio (9 euro) e varie tipi di miele fiori che vendiamo a 8.50 euro».
Quali sono gli ostacoli dell’attività?
«Come ogni attività legata all’agricoltura sei legato alle condizioni del meteo. Quest’anno la produzione del miele è stata bassa un po’ ovunque a causa delle piogge frequenti».
Quali competenze ci vogliono? «È consigliabile fare dei corsi di apicoltura che ti danno un attestato, anche se non è obbligatorio per iniziare l’attività. Noi li abbiamo seguiti. Ma se dovessi dare un consiglio direi di fare pratica presso apicoltori esperti. Solo loro possono insegnarti alcune tecniche per maneggiare le api. Solo con la teoria non vai lontano».
Che consigli dai a chi inizia?
«Innanzitutto, scegliere quanto tempo dedicare all’attività. Se lo fai come hobby, mentre studi o lavori ad altro, non riuscirai mai a fare le cose per bene. O investi tutto o niente. Poi di trovare modi per limitare i costi di produzione e avvio dell’attività, per esempio scambiando servizi e materiale in cambio di miele, come abbiamo fatto noi, specie all’inizio. Infine, nei primi cinque anni avere come riferimento un apicoltore esperto. I suoi consigli saranno determinanti nei primi anni di attività».
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Giancarlo Donadio
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