Le colline del Prosecco sono ufficialmente patrimonio mondiale dell’umanità. Come stabilito ieri a Baku, in Azerbaijan, dai 21 Paesi del World Heritage Commettee. I siti italiani riconosciuti dall’Unesco salgono così a 55.
Lo scorso anno la candidatura di Conegliano Veneto e Valdobbiadene era stata respinta per soli due voti contrari, di Spagna e Norvegia. Anche in Italia, dal 2010, aveva trovato l’opposizione di associazioni ambientaliste, come Wwf e Legambiente, per gli effetti della viticoltura sulle colline del Trevigiano.
L’area del prosecco è il decimo “paesaggio culturale” nella lista dei patrimoni mondiali, ovvero un paesaggio modellato dall’interazione uomo-ambiente.
“Un’antica cultura fortemente radicata alla sua terra”
“La zona include una serie di catene collinari, che corrono da est a ovest, e che si susseguono l’una dopo l’altra dalle pianure fino alle Prealpi, equidistanti dalle Dolomiti e dall’Adriatico, il che ha un effetto positivo sul clima e sulla campagna” si legge nelle motivazioni ufficiali dell’Unesco. “Se Conegliano ospita molti istituti legati al vino, Valdobbiadene è invece il cuore produttivo dell’area vinicola. I ripidi pendii delle colline rendono difficile meccanizzare il lavoro e di conseguenza la gestione delle vigne è sempre stata nelle mani di piccoli produttori. È grazie a questo grande, pacifico esercito di lavoratori e grazie all’amore per la loro terra che è stato possibile preservare queste bellissime colline e creare un forte legame tra l’uomo e la campagna. Il risultato di questo forte legame è uno straordinario esempio di come questa antica cultura sia fortemente radicata alla sua terra”.
Business: boom del prosecco e nuove opportunità
Il prosecco è un’eccellenza made in Italy che spopola anche all’estero. Aumentano i consumi, cresce la produzione, che avviene solo in 9 province italiane, tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, tra le Dolomiti e il Mar Adriatico. Il vino si produce da tempi antichissimi, ma è esploso nell’800 nelle colline di Conegliano Valdobbiadene. Nel 2018 sono state vendute 464 milioni di bottiglie Doc (+21% rispetto al 2017), due su tre all’estero. Oggi le tante etichette Doc e Docg sono un volano per tutto il territorio, dove agli sforzi delle aziende vinicole e di trasformazione si affiancano proposte turistiche e servizi che generano lavoro e imprese. C’è chi crea locali ad hoc, chi organizza tour in bici tra i filari, chi offre ospitalità in botti a misura d’uomo. È l'”economia del prosecco”, evidenziata da Sda Bocconi, in una ricerca per il consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene prosecco Docg. Risultati? Crescita del reddito, maggiore ricchezza, crescita dei crediti erogati, anche per favorire nuove imprese. Ma anche miglioramento sociale. Più inclusione, incremento dell’istruzione, più donne imprenditrici. Ne abbiamo parlato su Millionaire di gennaio 2019. (Per acquistare l’arretrato scrivi a abbonamenti@ieoinf.it)