Dal profilo Instagram di Jaspar Carmichael-Jack

L’imprenditore di 23 anni che sta eliminando i lavori noiosi (e chi li svolge) con l’AI.

Di
Vincenzo Belpiede
21 Ottobre 2024

Jaspar Carmichael-Jack, CEO di Artisan, ha dichiarato di voler sostituire i venditori junior con “dipendenti AI”… e sarebbe solo l’inzio.

 

Jaspar Carmichael-Jack ha co-fondato Artisan con un’idea semplice: ci sono troppi lavori che nessuno vuole più fare. L’ispirazione è arrivata durante un periodo di riflessione a Tulum, in Messico, dove ha realizzato che molti lavori aziendali sono manuali e facilmente automatizzabili. Isolato nella giungla, ha individuato il ruolo più immediatamente sostituibile: il Business Development Representative (BDR), che si occupa di generare contatti e inviare email per facilitare il lavoro dei venditori senior.

 

La prossima rivoluzione industriale

Non è il solo a credere che l’AI trasformerà il lavoro. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha recentemente previsto che la conoscenza umana diventerà obsoleta con l’avvento della superintelligenza. Carmichael-Jack spera che Artisan possa dare inizio a una “nuova rivoluzione industriale”, eliminando i lavori di base con AI come Ava, un assistente alle vendite capace di svolgere tutte le mansioni di un BDR. Ava automatizza la ricerca di clienti, l’invio di email e messaggi su LinkedIn, permettendo ai venditori umani di intervenire solo quando c’è una risposta.

È possibile che avremo una superintelligenza in pochi migliaia di giorni (!); potrebbe volerci più tempo, ma sono fiducioso che ci arriveremo,” ha scritto Altman, in un saggio sul potenziale trasformativo della sua azienda, valutata a 157 miliardi di dollari. Se arriveremo a una superintelligenza, o intelligenza artificiale generale, sarebbe una svolta straordinaria nella nostra evoluzione. L’AI padroneggerebbe la somma totale della conoscenza umana e continuerebbe a migliorare.

Carmichael-Jack è impaziente di vedere se la sua AI può dare il via alla “prossima rivoluzione industriale” eliminando alcuni lavori di base.

Artisan, con sede a San Francisco, è partita con Ava, un assistente alle vendite basato sull’AI che fa ciò che fanno altri strumenti di vendita AI, ma con una differenza fondamentale: non si scusa per aver sostituito esseri umani. A differenza di un software senza volto, Ava è rappresentata da un’immagine generata dall’AI di una donna bruna. Come un dipendente junior, Ava impara sul campo, assorbendo il linguaggio aziendale e le strategie interagendo con i venditori reali su Slack.

“Automatizza l’intero ruolo di un BDR: dalla scoperta dei contatti, alla ricerca, scrittura e invio di email, gestione delle risposte, invio di messaggi su LinkedIn. Poi interviene il venditore umano quando arriva una risposta,” spiega Carmichael-Jack.

Nei materiali promozionali, Artisan presenta Ava come una lavoratrice iper-ottimizzata che converte contatti in clienti senza bisogno di dormire, prendere giorni di malattia o fare pause bagno. Il costo parte da 15.000 dollari all’anno, variabile a seconda del lavoro svolto. “Costa il 96% in meno di un dipendente umano,” afferma con orgoglio un video promozionale. “Ava segna l’inizio di una nuova rivoluzione industriale.”

 

Una sfida ai software SaaS

Carmichael-Jack, originario del Surrey (GB) e già imprenditore in altre startup, ha grandi ambizioni. Vuole dichiarare guerra ai software SaaS, come quelli di Salesforce e Workday, creando AI in grado di sostituire interi team di vendite, marketing e assistenza clienti. Attualmente, Artisan serve già 200 aziende e genera 1,39 milioni di dollari in entrate annuali.

Artisan non si fermerà alle vendite. L’azienda prevede di implementare dipendenti AI anche nel marketing e nel servizio clienti.

Ma la vera domanda è: queste AI libereranno i lavoratori dalle mansioni noiose, o porteranno alla loro sostituzione?

 

 

 

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