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Mr Huawei, ecco che cosa insegna la storia di Ren Zhengfei

Di
Lucia Ingrosso
1 Ottobre 2019

Famiglia poverissima, 11 anni nell’esercito, un fallimento rovinoso poi l’idea giusta. Ecco che cosa insegna la storia di Ren Zhengfei, founder di Huawei, uno dei “nemici” di Trump

Alle difficoltà Ren Zhengfei, 74 anni, è abituato. Il periodo più duro lo vive nel 1987 quando si congeda dall’esercito e si butta nel business dell’elettronica. Ma gli affari vanno male e lui si ritrova molto indebitato. Non solo, la prima moglie lo lascia, lui deve provvedere ai genitori e a sei fratelli. Tutti in una casa di 12 mq e sopravvivono con gli scarti del mercato. Lì nasce Huawei, azienda fondata con un piccolo capitale e tanta passione. A raccontare questa bella storia è il libro Huawei. Il fondatore. La storia di Ren Zhengfei (Guerini).

STRATEGIE DA COPIARE

1. A caccia di clienti. Una delle strategie vincenti all’inizio è di andare a proporre i prodotti nelle campagne, per conquistare un territorio più ampio, e poi passare alle città.

2. Job rotation. Zhengfei è il presidente di Huawei, ma non l’Ad perché questa carica è a rotazione.

3. Customer care.«I clienti possono restituire i prodotti Huawei in ogni condizione e continuare a essere i benvenuti come al momento dell’acquisto» è una regola aziendale.

4. No scorciatoie. A inizio anni 90 in Cina il settore immobiliare cresceva moltissimo e sembrava la strada più breve per fare soldi. Ma Zhengfei se ne tenne lontano (poi scoppiò la bolla), rimase nel suo settore e investì in innovazione.

5. Un team di lupi. «Lo sviluppo di un’impresa ha bisogno di persone simili a lupi, con tre caratteristiche: sensi acuminati, aggressività inflessibile e coscienza del branco» ha detto il fondatore di Huawei.

6. Affronta i concorrenti. Ecco le mosse. Aggirare i punti forti e concentrarsi su quelli deboli. Mantenersi al loro passo di sviluppo. Non azzuffarsi per piccoli mercati, ma guardare oltre.

7. Proprietà ai dipendenti. L’azienda appartiene ai 180mila dipendenti, che ogni anno si spartiscono i dividendi.

8. Incentivi. «All’aumentare del benessere, non trovavo nessuno che andasse a lavorare in Africa. Così aumentai tanto compensi e benefit. Ora non vogliono più tornare».

9. Innovazione. La società investe ogni anno il 10% del fatturato in ricerca e sviluppo. Ha realizzato centri di ricerca in tut to il mondo e ha il record di richiesta brevetti.

10. Generosità. Il fondatore di Huawei ha uno stile di vita modesto, ma investe sui suoi dipendenti (viaggi, assicurazioni, benefit) e sulla comunità.

11. Privilegi addio. Nel 2007, 7.000 dipendenti da più di otto anni rassegnano le dimissioni, per poi essere riassunti subito dopo. L’obiettivo? Cancellare i privilegi dovuti all’anzianità e ristabilire lo “spirito del branco”.

12. Lungimiranza. Il boicottaggio degli Usa era nell’aria, non a caso Huawei lavora dal 2012 a un proprio sistema operativo.

 

Tratto da Millionaire di luglio-agosto 2019. 

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