Vincenzo Francia

“Non so se in futuro farò l’imprenditore, al momento mi piace moltissimo la finanza”

Di
Tiziana Tripepi
5 Febbraio 2024

Vincenzo Francia, Co-founder & President Thirdbuy inizia il suo percorso nel mondo del business da giovanissimo. Avere un’idea di business a 16 anni e ritrovarsi a parlarne pochi mesi dopo con Y Combinator, l’acceleratore numero uno della Silicon Valley, che ha lanciato imprese come Airbnb, Dropbox, Stripe. È quello che è successo a Vincenzo Francia, classe 2004, studente al primo anno di Economia e Management a Londra presso la ESCP Business School. «Frequentavo le superiori alla British School of Milan quando tre anni fa mi sono appassionato al mondo delle criptovalute, e ho cominciato ad acquistare le prime frazioni di bitcoin», ha raccontato Vincenzo. «Ben presto mi sono reso conto che ciò che guadagnavo non potevo venderlo e trasformarlo in euro, anche perché ai tempi la normativa fiscale sulle crypto non era ancora chiara. Né potevo spenderlo, perché online non c’era nulla che si potesse pagare in criptovalute. Così, mi è venuta l’idea di una piattaforma che consente a chiunque di vendere e acquistare prodotti fisici su blockchain e Web3: l’Amazon delle crypto, che è diventato il nostro slogan».

 

Il sogno: il colloquio con Sequoia Capital e Y Combinator

Vincenzo condivide l’idea con un compagno di scuola, Luigi Rivolta, e con Gabriel Romualdo, un coetaneo che studia a Boston e che sta lavorando allo stesso concetto: tutte le sere si ritrovano a studiare il modo di costruire questo marketplace, che chiameranno Thirdbuy (mentre la società si chiamerà Diremo). Iniziano a cercare finanziamenti in Italia, ma subito si rendono conto che le valutazioni per questo tipo di startup negli Stati Uniti sono molto più elevate. E allora decidono di puntare in alto: scrivono a Y Combinator e a Sequoia Capital. Quest’ultimo è tra le più importanti società di venture capital al mondo, fa investimenti seed (agli inizi della vita di un’impresa) e ha finanziato ex startup come Apple, Google, Instagram. E, si sa, la fortuna aiuta gli audaci: entrambe le società rispondono alla richiesta di contatto.

«Con Sequoia abbiamo fatto ben tre meeting, l’idea è piaciuta ma hanno deciso di non procedere con l’investimento», continua Vincenzo. «Con Y Combinator abbiamo compilato la domanda online e preparato le slide per la presentazione (il cosiddetto “pitch deck”). Mai avremmo pensato che ci avrebbero fissato un appuntamento: a quel punto abbiamo dovuto costruire in fretta e furia il “minimum viable product” (il prodotto software che contiene solo le caratteristiche base per farlo funzionare, ndr), in questo è stato fondamentale l’aiuto del mio Co-founder Gabriel, programmatore di software. Ci hanno concesso solo dieci minuti, nei quali ci hanno bombardato di domande, è stata l’esperienza più traumatica della mia vita».

 

Vincenzo Francia & Gabriel Romualdo, Co-founder Thirdbuy

 

“Ti prendo se lasci la scuola”

Anche a Y Combinator l’idea piace, ma se i ragazzi vogliono accedere ai tre mesi di accelerazione devono lasciare la scuola: il programma prevede infatti che ci si trasferisca a Mountain View, il loro quartier generale. Ma gli amici preferiscono diplomarsi. «Ci hanno lasciato una porta aperta, e la possibilità di riprovarci». La validazione ottenuta da Y Combinator fa da leva verso la raccolta dei primi capitali. Con i fondi ricevuti dal programma “Innovation Pathways” di Boston University nasce Diremo, e i ragazzi (che a quei tempi hanno 17 anni) raccolgono 125 mila euro da business angel americani. La società viene valutata 3,5 milioni di euro, un valore più alto dell’investimento standard di Y Combinator, che li porta a decidere di non riproporre la candidatura presso l’acceleratore. Nel frattempo caricano sul marketplace 60 mila prodotti da 200 negozi fisici.

Nell’estate del 2022 Vincenzo frequenta la summer school presso la Wharton School, University of Pennsylvania: qui viene premiato, tra gli studenti, come uno dei 12 Future Leaders of the Business World. Poi il liceo finisce, e inizia il periodo dell’università. «Non so se in futuro farò l’imprenditore, al momento mi piace moltissimo la finanza», conclude Vincenzo. «Quello che è sicuro è che vorrei capirne di più del mondo del venture capital, per vedere come ragiona chi deve investire in startup. Ho fatto dei colloqui, e spero a breve di iniziare un’esperienza part-time in un fondo di venture capital qui a Londra». E Thirdbuy? «È stata una bellissima esperienza che mi ha insegnato tanto. Ora siamo in trattativa per farla confluire in una società statunitense già consolidata nel settore».

 

Articolo pubblicato su Millionaire di dicembre 2023 / gennaio 2024.

 

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