Nuova Commissione Europea: startup e giovani talenti al centro del futuro europeo.

Di
Matteo Cerri
18 Settembre 2024

L’insediamento della nuova Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen rappresenta una potenziale svolta per il panorama dell’innovazione europea. Tra le nomine più significative, spicca quella della finlandese Henna Virkkunen, che sarà la prima a ricoprire il ruolo di Commissario Europeo per Startup, Ricerca e Innovazione. Un segnale forte e chiaro perché non solo per la prima volta viene istituita una delega esplicita alle startup, ma anche perché questo incarico viene assegnato a una politica di grande rilevanza, già pluriministro nel proprio paese.

 

La delega alle startup: una scelta strategica

L’introduzione di una delega specifica alle startup è un fatto storico, e non solo per la formalizzazione della parola stessa (e, si spera, per mettere fine alla diatriba su come si scrive). Si tratta di una scelta che non può passare inosservata, perché il messaggio è evidente: l’Europa riconosce finalmente le startup come un motore cruciale per la crescita economica, l’innovazione tecnologica e la competitività globale.

Ma c’è di più. Come è stato opportunamente evidenziato, l’ordine delle deleghe affidate a Virkkunen — “Startup, Ricerca e Innovazione” — non è affatto casuale. Posizionare le startup al primo posto significa dare una chiara priorità a chi crea nuove imprese e nuove idee, rispetto al più classico ambito della ricerca o dell’innovazione. È il segnale di una volontà di dare spazio a nuove forme di imprenditoria, più agili, più flessibili, più rapide nel rispondere ai cambiamenti del mercato e della società.

 

Un segnale importante per il futuro delle startup

Il fatto che questa delega sia stata affidata a Henna Virkkunen è indicativo della serietà con cui l’UE intende affrontare la questione. La Finlandia è da anni un esempio di come le politiche a supporto dell’innovazione e delle startup possano creare un ecosistema florido, e la nomina di Virkkunen conferma la volontà dell’Europa di seguire una strada simile, ampliando su scala continentale ciò che ha funzionato a livello nazionale.

Per chi fa impresa e per chi lavora nell’ecosistema dell’innovazione, questa nomina è cruciale. Finalmente, le startup non sono più considerate un settore di nicchia, ma una risorsa strategica per la competitività europea. Questa scelta ribadisce la necessità di creare condizioni favorevoli per la nascita e la crescita delle startup: dal miglioramento dell’accesso ai finanziamenti, alla semplificazione burocratica, fino al sostegno per l’internazionalizzazione.

 

Giovani talenti e competenze: le radici della competitività

Oltre alla delega alle startup, un’altra nomina di grande interesse è quella di Roxana Minzatu, a cui è stata affidata la responsabilità per talenti e competenze. Anche qui, il messaggio è chiaro: non basta creare nuovi modelli di business e tecnologie, bisogna avere le persone giuste per gestirli e portarli avanti.

Investire su talenti significa valorizzare le competenze, sviluppare un’educazione che risponda alle esigenze del mercato del lavoro e promuovere una cultura della formazione continua. Minzatu, già ministro nel suo paese d’origine, la Romania, rappresenta un’importante risorsa per sviluppare politiche che trattengano e attraggano giovani brillanti all’interno dell’Unione Europea, riducendo la fuga di cervelli e promuovendo un contesto lavorativo dinamico e inclusivo.

 

I prossimi anni saranno decisivi. Le startup dovranno diventare il motore di un’Europa più dinamica e competitiva, capace di competere su scala globale con le grandi potenze economiche mondiali. Tuttavia, per raggiungere questi obiettivi, sarà necessario un impegno concreto da parte della Commissione Europea per sostenere chi crea impresa, investendo su infrastrutture tecnologiche, acceleratori di crescita e politiche fiscali che incentivino l’imprenditorialità giovanile.

Sarà compito della nuova Commissione dimostrare che queste nomine non sono solo simboliche, ma accompagnate da azioni concrete e incisive che mettano le startup e i talenti al centro delle politiche europee per i prossimi anni.

 

 

 

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