Reclog: il social tutto italiano per regalare emozioni

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25 Febbraio 2014

Al Mobile World Congress, la fiera più importante al mondo della telefonia mobile, a rappresentare l’Italia ci sono loro. La startup si chiama Reclog ed è essenzialmente un social che permette di postare foto con un breve messaggio vocale (30 secondi al massimo) per descrivere l’immagine e creare emozioni. L’idea appartiene a Giovanni Cantamessa, 26 anni, startupper siracusano, accompagnato da un imprenditore più navigato, Biagio Teseo, 46 anni.

Abbiamo raggiunto Giovanni e Biagio a Barcellona, la città in cui si svolgerà la fiera fino al 27 febbraio.

Cosa sperate di trovare al Mobile World Congress?

L’obiettivo è di maturare contatti e trovare partnership per sviluppare il nostro social voice. Nel frattempo, ci divertiamo tanto: per chi opera nel settore della telefonia mobile è come stare a Disneyland. Ci sono tutti i più grandi protagonisti del settore».

Come nasce Reclog?

Nasce nel 2011 come una piattaforma Web che permetteva agli utenti di registrare la loro voce. Poi abbiamo portato il prototipo in giro e grazie ai feedback raccolti, abbiamo pensato di creare un nuovo mezzo che unisse foto e audio, un modo veloce e emotivo per trasmettere una notizia su di sé o sul mondo. Ci siamo concretati sul mobile per promuoverlo».

Come funziona?

L’utente si registra o accede via Facebook. Scatta la foto e registra un messaggio audio di una durata massima di 30 secondi. E può condividerla. L’app consente poi di applicare filtri alle foto».

Piace?

Finora l’hanno scaricata 25mila utenti circa, considerando che è uscita da pochi giorni la versione Android (prima eravamo solo su Apple), è una buona base da cui partire. I feedback sono positivi: piace perché è un modo per entrare realmente nell’intimità delle persone. È un po’ come sfogliare un album di ricordi e ascoltare tutte le emozioni che avevi mentre scattavi le foto».

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Come l’avete finanziato?

Abbiamo vinto il Working Capital di Telecom (25mila euro per avviare il business). Oggi siamo partner commerciale di Tim nell’ambito del progetto Tim Young. A questi vanno aggiunti i soldi messi di tasca nostra e l’impegno del team di sviluppo che nei primi tempi ha lavorato gratis».

Qual è il modello di business?

Per ora puntiamo ad allargare il bacino di utenza. Poi in una seconda fase ci sarà la possibilità di inserire pubblicità, ma non è l’unico sbocco. Pensiamo di proporre adesivi e stampa delle video foto, sfruttando le nuove tecnologie».

Come cambia il mondo dei social? Si può ancora investire?

C’è un ritorno verso l’anonimato: il successo di Snapchat ne è un po’ la dimostrazione. C’è ancora spazio per investire nella misura in cui si punta su social molto verticalizzati, che magari si occupano di un solo argomento, ma sanno farlo nel modo migliore. Insomma, la chiave è sempre differenziarsi nettamente dai social maggiori e andare a colpire lì dove c’è un vuoto».

INFO: http://www.reclog.it/

Giancarlo Donadio

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