Gli affitti a breve a Milano non solo occupano una percentuale ben limitata degli immobili disponibili, ma impattano positivamente sull’economia cittadina in termini di incassi, creazione lavoro, offerta al turismo e imposte per la città. Dati alla mano emerge uno scenario ben diverso da quello ‘dominante’ e in controtendenza rispetto alle politiche del Comune che vogliono essere sempre più restrittive, forse per non ammettere una carenza di politiche per la casa che viene da molto lontano.
Secondo un recente rapporto di AIGAB (Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi), solo il 2,4% delle abitazioni a Milano è infatti destinato agli affitti brevi, con appena lo 0,9% stabilmente online. Il documento (che può essere scaricato per intero a questo link) sottolinea l’importanza economica di questo settore e critica l’idea che sia la causa principale dell’aumento degli affitti tradizionali.
I numeri degli affitti brevi a Milano
Su circa 810.000 case a Milano, solo il 2,4% è affittato per brevi periodi, la maggior parte delle quali sono monolocali o bilocali, poco adatti a famiglie. Solo il 36% delle case sono stabilmente offerte online per tutto l’anno, mentre il 41% viene promosso online per meno del 30% delle notti.
Contributo economico
Gli affitti brevi hanno generato un valore di prenotazioni di circa 473 milioni di euro negli ultimi 12 mesi, con un indotto di circa 1,89 miliardi di euro spesi in trasporti, ristorazione, cultura, shopping e agenzie di viaggio. Questo ha prodotto un impatto economico significativo per la città, inclusi 294 milioni di IVA e quasi 54 milioni di cedolare secca.
Affitti tradizionali e prezzi
Contrariamente alla percezione comune, gli affitti brevi non sono la causa dell’aumento degli affitti tradizionali, che seguono invece l’adeguamento ISTAT. La riduzione dei costi degli affitti è possibile solo attraverso politiche di alloggi pubblici, non limitando il mercato privato.
Politiche abitative
Il rapporto evidenzia che politiche restrittive sugli affitti brevi, come quelle attuate a New York e Barcellona, non sono efficaci e favoriscono solo gli albergatori. Gli affitti brevi rappresentano uno strumento di integrazione del reddito per molte famiglie, specialmente in un contesto di declino demografico.
Gli affitti brevi contribuiscono significativamente all’economia di Milano senza essere la principale causa del caro-affitti. Politiche abitative pubbliche adeguate e una corretta regolamentazione del settore possono favorire una convivenza equilibrata tra affitti brevi e tradizionali, garantendo benefici economici per tutta la città.